I provider sono stufi. E lo dicono a Gasparri

Il regolamento per l’ultimo miglio già annunciato dal ministro non arriva. E girano indiscrezioni preoccupanti sul contenuto

I provider italiani sono stanchi di aspettare i tempi lunghi della politica.
E lo dicono chiaramente in una lettera aperta inviata al ministro delle
Comunicazioni Maurizio Gasparri
. per sollecitare lo sblocco immediato
del wi-fi ultimo miglio.
”Da due anni – recita la missiva – un’intera generazione di giovani imprenditori
nel settore innovativo del wireless unlicensed viene sistematicamente ignorata
dal mondo della politica italiana. Gli imprenditori del wireless unlicensed,
universalmente riconosciuto come il futuro della larga banda, vengono tenuti al
palo in attesa di un nuovo regolamento che finalmente ammetta l’uso di queste
tecnologie per connettersi ad Internet. Come se ciò non bastasse viene
ventilata la preoccupante ipotesi
che l’uso commerciale al massimo sarebbe concesso sulle montagne e sugli scogli del mare italico, perché escluso dove è già presente l’adsl; i giovani imprenditori delle Tlc in Italia, invece di essere incoraggiati e aiutati, verrebbero in questa infausta prospettiva relegati nelle riserve, come i pellerossa negli Stati Uniti dei secoli scorsi”
.



Tutto, questo prosegue la lettera, ignorando le direttive europee, che invece sostengono la neutralità tecnologica e l’impulso alla concorrenza nelle infrastrutture per la banda larga. In pratica questo significa che il wireless 802.xx non deve essere penalizzato rispetto al cavo “come si sta invece verificando in Italia e
per legge”.
E dall’Europa arriva anche l’indicazione per
l’utilizzo del wireless unlicensed
come una delle infrastrutture per la
fruizione di contenuti oltre “all’importanza strategica di un uso
flessibile (contrapposto alle attuali rigidità) dello spettro elettromagnetico, soprattutto come fonte di innovazione, già fatto proprio dalle tecnologie unlicensed del Wi-fi e del WiMax”
.



Il ministro, ammettono i provider, ha dichiarato
recentemente che il nuovo regolamento è ormai pronto e la sua
uscita è solo una questione amministrativa, “ma è passato già più di un mese
da quella data e la situazione non è ancora cambiata”

.
Una situazione che blocca anche l’arrivo di finanziatori
agli imprenditori del settore che chiedono
il libero uso delle frequenze delle bande non protette R-Lan ed Hyper-Lan (2,4 e 5 GHz) sia in modalità punto-multipunto (offerta di servizio alle utenze fisse) che punto-punto (offerta di servizio al pubblico e trunking tra sedi e stazioni base dell’operatore).
Nessun costo
di licenza né per l’operatore né per l’utenza.
Nessuna limitazione
sulle aree di copertura né geografiche né
territoriali.
Nessuna limitazione circa la tipologia di
servizi Ip offerti con tecnologia wireless.

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