I progetti futuri

Con i nostri quattro Cio abbiamo voluto anche indagare quali sono i progetti che li vedono attualmente coinvolti. È emersa una comunità di intenti sul fronte del supporto della forza vendita, al fine di facilitare sempre più le att …

Con i nostri quattro Cio abbiamo voluto anche indagare quali sono i progetti che li vedono attualmente coinvolti. È emersa una comunità di intenti sul fronte del supporto della forza vendita, al fine di facilitare sempre più le attività legate ai clienti.


Una prima conferma viene da Stefanel, che da una strategia di pura produzione sta passando a un maggior orientamento verso il mondo retail. «Devo dire che questo cambio di cultura, che di solito è molto difficile da far accettare ai dipendenti, sta procedendo bene – ci spiega Antonio Forcolin -. Stiamo praticamente interconnettendo tutti i negozi, che così diventano parte della nostra rete. Sul fronte dell’innovazione, che comporterà l’estensione del collegamento alla sede, via Adsl, di tutti i punti vendita, anche quelli all’estero, stiamo realizzando un’infrastruttura Ip che riguarda anche la parte dati e fonia. Gli agenti di vendita saranno avvantaggiati da questo approccio, in quanto presso i negozi stessi avranno una postazione da cui potersi interconnettere alla rete aziendale e lavorare come in ufficio».


Anche in Martini & Rossi parte dell’innovazione in atto riguarda la forza vendita. Infatti, Paolo Daperno cita l’avvio «di una fase di rinnovamento delle procedure a disposizione della forza di vendita, che riguarda sia la parte hardware, relativa alla sostituzione o acquisto di notebook, sia la connettività e comunicazione, per quanto concerne il collegamento, telefonico o wireless, oltre alle procedure applicative utilizzate».


«Il mondo AS /400 è ancora il fulcro della struttura It di Luxottica – ci dice, Umberto Soccal -, anche se è stato avviato un processo di apertura di applicativi su mondi open e su database Oracle. In questa fase è in corso con Ibm uno studio, che verrà replicato anche con una società di consulenza, per la revisione degli applicativi, al fine di valutare se le soluzioni presenti sono conformi alle esigenze aziendali, se tecnologicamente sono gestibili, adeguate o da sostituire, il che ci potrebbe portare a un restiling, oppure a coprire, con nuove integrazioni, alcune aree che sono obsolete, fino ad arrivare a una possibile opzione di revisione generale dei sistemi. Altri passi importanti che stiamo facendo vanno nell’ottica dell’internazionalizzazione della parte produttiva: stiamo implementando i nostri sistemi nella fabbrica cinese, e a settembre è partita in modo operativo la prima fase di un progetto di Plm, nell’ottica dell’integrazione dei dati di prodotto». Infatti, una strategia It che il gruppo ha sempre cercato di portare avanti, è quella di disporre, nell’ambito della stessa area, di software uniforme a livello mondiale, e la logica dello sviluppo è sempre stata quella di creare soluzioni che vadano bene per tutte le realtà coinvolte, superando i problemi di sviluppo anche in paesi con diversi caratteri di scrittura, come Giappone, Cina o Turchia.


In Zucchi ultimamente è cambiata la visione strategica del Gruppo, in quanto è stata avviata una fase di accorpamento dei processi di società precedentemente indipendenti, che hanno coinvolto pesantemente l’It, come spiega Paolo Stella. Infatti è in fase di stesura un piano triennale, con l’obiettivo di ridisegnare completamente il ruolo dell’It dell’azienda, ma soprattutto anche di cercare di ridurre l’impatto dei costi delle tecnologie, eliminare le duplicazioni e ultilizzare le leve della contrattazione di gruppo rispetto a quella individuale. "Stiamo mettendo in atto alcune azioni di server consolidation piuttosto che operazioni di garanzia maggiore verso gli utenti interni che utilizzeranno i nostri sistemi, che saranno circa 750, in termini di business continuity e di disaster recovery – afferma Stella -. Tra i passi futuri, contemplati nel piano triennale, rientrano quelli di guardare con più attenzione al mondo retail, che per noi sta diventando strategico, in quanto abbiamo una rete di negozi in ambito europeo, circa 400, sulla quale investiremo maggiormente e che peraltro dovrà essere uniformata anche sul fronte applicativo. Affronteremo anche una serie di altre operazioni che riguardano l’integrazione tecnologica dei nostri magazzini e delle parti produttive, dove abbiamo ancora molti flussi manuali, che invece verranno maggiormente automatizzati».

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