I prezzi salgono dell’1,7%

Secondo il bollettino di Unioncamere il fatturato del settore è cresciuto nel quinto bimestre del 2,9%, ma essenzialmente a causa dei rincari dei prodotti

Nonostante il giro d’affari continui a crescere su base nominale, il motore della grande distribuzione organizzata mostra segnali di appannamento. È quanto segnala Vendite Flash, il bollettino del Centro studi di Unioncamere, secondo cui tra settembre e ottobre 2007 il fatturato della Gdo è cresciuto del 2,9% rispetto allo stesso periodo del 2006, ma questo incremento è attribuibile essenzialmente all’aumento dei prezzi (+1,7% a fronte di una media del primo semestre dell’1,4%). Al contrario, i volumi di vendita hanno rallentato la loro crescita (+1,2%) rispetto alla media dei primi sei mesi del 2007.

I prezzi aumentano nettamente nel Nord Ovest
Il rincaro dei prezzi è stato particolarmente accentuato nelle regioni del Nord-Ovest (+2%), che peraltro è stata l’unica area a registrare un vero e proprio decremento nei volumi delle vendite (-0,7%). Anche nel Mezzogiorno la risalita del costo della spesa è stata superiore alla media nazionale (+1,8%). Meno consistenti appaiono gli incrementi dei prezzi nel Nord-Est (+1,1%) e nel Centro (+1,3%). La rete di vendita preesistente continua invece a perdere terreno, mostrando una contrazione dei volumi del 3,7% su base tendenziale, in linea con i risultati della prima parte dell’anno. I punti vendita di nuova apertura continuano invece a crescere a ritmi vicini al 5%, anche se mostrano una prima timida attenuazione a livello nazionale.

Il costo della spesa per reparto
All’interno del largo consumo confezionato, il comparto alimentare, i cui prezzi sono cresciuti quasi due punti percentuali negli ultimi dodici mesi, è trainato dagli alimenti freschi: nel quinto bimestre l’aumento del costo della spesa è pari al 3,8%, rispetto al 2006. Su questo risultato incidono i rincari del latte, cresciuto del 6,5% anno su anno, con punte prossime al 10% per la tipologia più diffusa (parzialmente scremato a lunga conservazione). Al contrario, i prodotti della catena del freddo continuano a mostrare dinamiche che oscillano attorno allo zero, con un decremento pari a tre decimi di punto percentuale.

In lieve decelerazione si presenta il settore delle bevande, che ha registrato un aumento tendenziale del costo della spesa pari all’1,7%, in linea con i risultati della prima parte dell’anno. Il costo della spesa dei prodotti per la cura degli animali ha patito invece il primo rallentamento da inizio anno, segnalando comunque un aumento tendenziale del 2,4%. I prodotti per la cura della persona (+0,8%), evidenziano una stabilizzazione del cammino di crescita intrapreso nella seconda metà dell’anno. Gli articoli per la cura della casa sono invece in ripresa, con una variazione annua dello 0,8%, dopo un 2007 contraddistinto da continui ridimensionamenti nell’incremento dei prezzi.

L’andamento regionale dei fatturati
Il maggior aumento del valore complessivo delle vendite si riscontra ancora una volta in Trentino Alto Adige (+6,2%), che subisce però un ridimensionamento rispetto alla prima metà dell’anno. Buoni risultati ottiene anche per l’Emilia-Romagna, dove il giro d’affari aumenta del 4,1%. Al contrario, le vendite in Veneto appaiono in decelerazione rispetto alla media della prima parte dell’anno, con una crescita tendenziale complessivamente pari all’1,6%. Molto eterogeneo appare anche il quadro delle regioni nord-occidentali. Vicini al 3% sono i ritmi complessivi di incremento del fatturato di Liguria e Piemonte, al contrario in Lombardia si nota una decisa frenata rispetto al primo semestre, che porta le vendite sui medesimi livelli dei dodici mesi precedenti.

Le vendite nelle regioni centrali appaiono invece in decisa accelerazione. Spicca il quadro delle Marche, che recupera decisamente (+3,0%) rispetto alla prima metà dell’anno. L’incremento più consistente si registra in Toscana, con più di tre punti percentuali e mezzo.
Nell’area meridionale è ancora la Campania a evidenziare la crescita più rilevante, con incrementi del fatturato che superano il 5% in ciascun aggregato merceologico. Segue la Calabria con un aumento del 3,8% del Lcc e del 4.9% per l’aggregato non alimentare. Di poco inferiore il risultato della Sicilia. In Sardegna, infine, le vendite complessive rallentano sino a raggiungere i livelli sperimentati nel quinto bimestre delle scorso anno.

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