I nuovi progetti in corso

Uno dei fronti che oggi maggiormente appassiona e impegna l’area It è quello legato ai nuovi progetti, che per ora sono concentrati sugli aspetti di razionalizzazione, mentre la vera innovazione avverrà quando la società andr …

Uno dei fronti che oggi maggiormente appassiona e impegna l’area It è quello legato ai nuovi progetti, che per ora sono concentrati sugli aspetti di razionalizzazione, mentre la vera innovazione avverrà quando la società andrà a rifare completamente il sistema utilizzato dalle aree commerciali. Oggi, infatti, sono presenti vari sistemi custom che l’It sta cercando di inglobare, per cui è al vaglio la scelta di uno o di due integrati tra loro, come Sap e Sm1 di Xtel, società di Bologna specializzata nel settore alimentare.


"Per "area commerciale" intendo tutta la filiera – sottolinea Hoz – ivi compresa logistica, distribuzione e vendita, per cui abbiamo in programma di rifare tutta la supply chain. Oggi stiamo facendo anche degli studi di fattibilità sia sulla fascia di produzione relativa ai prodotti ambiente, come succhi e latte a lunga conservazione, sia su quella fresco e freschissimo, con l’Università di Ingegneria di Parma". In particolare con Antonio Rizzi, docente ed esperto di logistica e aspetti commercial produttivi, Hoz sta studiando la tracciabilità a valle, sul prodotto ambiente, "che è teoricamente più facile, perché ha una vita più lunga e quindi dei movimenti meno ravvicinati. Però il discorso della tracciabilità, su prodotti a bassissimo valore aggiunto, come il latte è attuabile solo quando si hanno i pallet completi. Quando, però, si comincia a dividerli in pacchi, si perde già la traccia dei singoli elementi. Con Rizzi stiamo cercando di capire quanto costa fare un discorso più serio di tracciabilità a valle e credo che tra il 2005 e il 2006 saremo in grado di proporre un progetto di fattibilità in quest’area". Parmalat, ovviamente, è in linea con quanto richiesto dalla legge che impone certe regole sulla tracciabilità, però se emerge un problema su una confezione, oggi è necessario eliminare un’intera partita, con grossi costi per l’azienda, per cui l’impegno è quello di arrivare a restringere il più possibile lo spettro di confezioni da togliere dal mercato. "Quello che ci sta proponendo Rizzi – conclude Hoz – è di procedere con soluzioni miste: Rfid sui grandi volumi e codice a barre nelle singole confezioni. L’Rfid, quindi per noi è un tema caldo che ci vede molto coinvolti, anche sul fronte di un’attenta valutazione delle opportunità offerte dal mercato".

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