I.Net sbarca al Nuovo Mercato

Se Finmatica che con il Web aveva poco a che fare cosa farà I.Net che di Internet ci vive? E’ l’interrogativo principale che accompagna l’arrivo al Nuovo Mercato di I.Net la società di Roberto Galimberti che nell’azionariato ha anche Brit …

Se Finmatica che con il Web aveva poco a che fare cosa farà I.Net che
di Internet ci vive? E’ l’interrogativo principale che accompagna
l’arrivo al Nuovo Mercato di I.Net la società di Roberto Galimberti
che nell’azionariato ha anche British Telecom. Intanto, al Grey
market di Londra la società milanese ha raggiunto i trecento euro.
L’offerta per la quotazione della società che il presidente e
amministratore delegato Roberto Galimberti presenta come il primo
Nasp, Network application service provider, prevede 834.300 azioni
totalmente derivanti da aumenti di capitale a pagamento. Delle azioni
offerte un massimo di 674.300 saranno riservate attraverso un private
placement a investitori istituzionali ed esteri, mentre un minimo di
160.000 saranno offerte ai risparmiatori attraverso un’offerta
pubblica di sottoscrizione. Sarà possibile acquistare un minimo di
venti azioni a un range di prezzo compreso fra i 138 e i 176 euro; il
debutto è previsto per il 4 aprile. I.Net ha chiuso il 1999 con un
fatturato consolidato di 39,6 miliardi, mentre nei primi due mesi di
quest’anno ha già superato del 171% il giro d’affari dello stesso
periodo dello scorso anno. Fondata nel 1994, I.Net è focalizzata
sulle aziende che appartengono al segmento Lomo (large office medium
office) al quale partendo da prodotti e servizi base di connettività
arriva a offrire soluzioni di connettività complesse come Intranet,
Extranet, dedicated hosting e servizi per le piattaforme di commercio
elettronico. Grazie anche al fatto di non essere una start up la
società milanese si presenta in Borsa con una crescita dei ricavi
1999 su 1998 pari a quasi il 150% e un giro d’affari che dal 1995 a
oggi è raddoppiato ogni anno. I.Net vanta oltre 3.500 clienti con un
tasso di fedeltà pari al 92% e un ordine medio per cliente che nel
secondo semestre 1999 risultava essere di 16.300 euro aumentato a
22.800 euro nei primi due mesi di quest’anno.
Tre sono i fattori che secondo Roberto Galimberti, presidente e
amministratore delegato della società caratterizzano il business
model del Network application service provider milanese. Il primo è
un parco clienti ai quali viene fornito un servizio critico che hannouna
capacità di spesa elevata, fidelizzazione e per il quale la variabile
decisionale è il rapporto prezzo prestazione. Il secondo prevede che
il Nasp (in questo caso I.Net) abbia un vantaggio derivante dalla
presenza di barriere all’entrata causate dalla necessità di poter
disporre di una rete Ip di elevata qualità, mentre il terzo è dato
dalle grandi possibiità di crescita di un’azienda che conta di
sfruttare a fondo il boom della net-economy.

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