I mini-notebook condizionano il comparto pc

Crescite spettacolari, secondo gli ultimi dati di Gartner sul mercato italiano. Ma drogate dall’effetto netbook.

Fortemente condizionati dall’effetto mini-notebook. Così Gartner definisce i mercati italiano ed europeo dei pc nel terzo trimestre dell’anno. Un condizionamento talmente forte che di fatto maschera la debolezza dell’intero comparto.

Le cifre, in effetti, parlano chiaro. In un periodo nel quale i contraccolpi recessivi cominciano a farsi sentire, le vendite di pc crescono del 52,4% in termini di unità, passando da 1.083.732 macchine consegnate nel terzo trimestre 2007, a 1.651.336 censite al 20 settembre 2008.

Che questi numeri siano da attribuire proprio al fenomeno dei netbook, appare evidente a una lettura ravvicinata. Se i desktop mettono a segno un decremento del 5,4%, attestandosi a 450.502 unità vendute, i notebook di fatto raddoppiano, passando da 607.582 a 1.200.833 pezzi, in crescita del 97,6%.

Ed è tutt’altro che casuale il dato che assegna il palmares dei best performer ad Acer, prima in classifica con 704.588 unità, in crescita del 115,9% rispetto all’anno precedente, e ad Asus, che si colloca al terzo posto della classifica, passando da 41.152 a 107.770 unità con un incremento del 161,9%. Entrambe le società negli ultimi mesi hanno di fatto creato il mercato dei netbook nel nostro Paese.

La classifica assegna poi ad Hp il secondo posto con 355.276 unità, in crescita del 26,4%, il quarto a Olidata, con 66.800 unità, il quinto a Dell, in crescita del 20% a 54.844 pezzi. Buone anche le perfomance di Toshiba, che cresce del 71,5% a 47.471 macchine.

Interessante anche la ripartizione per utenza. Se il mercato dei professionisti cresce del 23%, aggiudicandosi 811.760 macchine, l’utenza domestica ne acquista 839.575,  con una crescita del 98,2%. Questo significa che l’utenza domestica pesa per quasi il 51 sul mercato nel suo complesso.

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