I Millennial, una risorsa per le aziende

La generazione cresciuta con l’high tech si appresta a entrare nel mondo del lavoro. ma le aziende soono pronte per utilizzarli al meglio?

Dopo i baby boomers e la generation X è la volta dei Millennial. Nel
linguaggio a volte un po’ enfatico delle società di ricerca sono i giovani
tecnologici della generazione che dal 1980 arriva fino al 2000. Sono cresciuti a
pane, pc e videogiochi. Con il passare degli anni hanno scoperto Internet, il
peer to peer, l’instant messenger e poi l’iPod e My Space. Adesso si apprestano
a scoprire il mondo delle aziende dove però la realtà è ben diversa. E a maggior
ragione lo è in Italia dove secondo l’Istat 1,5 milioni di aziende fra 0 e 9
dipendenti non utilizzano strumenti informatici. E le altre sono spesso in
ritardo rispetto alle aziende degli altri Paesi europei.


Ma il problema non riguarda solo l’Italia. Secondo una
ricerca realizzata da Forrester a livello europeo per conto di Xerox la maggior
parte dei manager intervistati (73%) è convinta di supportare pienamente i
nuovi arrivati: Ma la realtà è diversa. Se le grandi aziende sono riuscite ad
adeguarsi a nuove richieste come il lavoro flessibile i problemi sorgono quando
i cambiamenti richiedono invece l’adattamento a un modo di lavorare che è stato
reso possibile solo dalle nuove tecnologie emerse nell’ultimo decennio. Per
esempio, una percentuale sorprendentemente elevata di aziende consente al
proprio personale di lavorare con orari flessibili (76%) e occasionalmente anche
lontano dall’ufficio (67%), mentre solo poche aziende forniscono quegli
strumenti di cui i Millennial hanno bisogno per supportare il lavoro remoto, a
meno che non si tratti di strumenti estremamente affermati e già presenti nel
bagaglio di esperienze consumer delle persone. Telefono cellulare e pc portatile
sono le uniche tecnologie mobili fornite da molte aziende, solo una piccola
minoranza aggiunge anche Pda (11%) e dispositivi mobili per la posta elettronica
(10%).




Intitolato “Is Europe Ready for the Millenials”
, lo studio che è basato su
interviste a 1.600 executive in 16 Paesi europei, rivela che il 90% degli
intervistati fa attenzione al differente di stile di lavoro portato dalle nuove
generazioni. Soltanto che i blog in azienda sono una rarità, per ragioni di
sicurezza in molti diffidano dell’instant messaging e solo il 15% utilizza i
webcast. Le società europee non stanno rispondendo alle esigenze delle nuove
generazioni, è il verdetto della ricerca che prova anche a suggerire qualche via
di uscita.


Ai giovani bisogna fornire l’opportunità di utilizzare e “giocare” con le nuove tecnologie. Attraverso la
sperimentazione dei nuovi strumenti, i Millenial possono imparare e fornire
valide indicazioni, suggerendo alle aziende anche nuovi modi con cui
utilizzarli. Secondo Forrester, bisogna poi introdurre attività di lavoro che
comportino collaborazione. Giochi di gruppo online, gruppi di discussione,
comunità dedicate sono veicoli utili per acquisire competenze e condividere
conoscenze. Diventa quindi importante incoraggiare tutto il personale a
partecipare a queste attività con training, obiettivi e premi predisposti
secondo la fascia di età. E poi bisogna introdurre nuove tecnologie con
rapidità, tenendo conto dell’elemento umano. Le nuove tecnologie dovrebbero
essere introdotte come elemento che facilita le interazioni umane, non per
risolvere problemi di processi di business legati a persone o aspetti
organizzativi.
I Millennial devono diventare una risorsa, non un problema.

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