I diritti nell’era digitale

Libertà d’espressione e proprietà intellettuale

Con quali metodi possono essere affrontati i dilemmi che sorgono nell’era digitale? A che grado l’informazione è bene pubblico e quali conflitti sociali produce lo sviluppo tecnologico?

Una riflessione su questi quesiti è ciò che propone questo volume: una raccolta di 4 saggi di alcuni dei più autorevoli (e ascoltati) autori, coinvolti nel dibattito statunitense sul tema del diritto della Rete, il cosiddetto cyberlaw.

Le nuove tecnologie, oltre a rendere possibile l’esistenza delle reti informatiche, aprono inevitabilmente un dibattito su temi finora inediti oppure affrontati con un’ottica diversa.
La partecipazione massiccia alla possibilità di comunicare contenuti e cultura, pone, inevitabilmente, un’attenzione particolare sia sulla proprietà intellettuale che sulla libertà d’espressione e sulle nuove implicazioni che esse hanno nel campo giuridico.

Il dibattito emerge in differenti campi e nuove pressioni vengono fatte dalle società di profitto sui legislatori affinché vengano espansi i confini del diritto.

Ma cos’è la libertà d’ espressione? La possibilità di scegliere quali prodotti mediatici utilizzare oppure ciò è solo una parte di qualcosa di più vasto?
Le nuove tecnologie permettono agli individui non solo di consumare passivamente , ma anche di produrre più facilmente cultura e se questo è una realizzazione di una personale libertà non ha altrettanto valore dal punto di vista del profitto. Attribuzioni di valori diversi creano visioni e impulsi diversi.

Inoltre, ha ragione di esserci un “diritto del cyberspazio”? Quali valori devono essere implicati? E, infine, è corretto intendere il cyberspazio come luogo fisico e pertanto regolabile dalle medesime leggi che regolano la proprietà reale?
Perché se è vero che l’adesione alla metafora del cyberspazio come “luogo” è ormai consolidata è importante capire come e perché ciò è avvenuto.

L’affidarsi completamente all’idea della Rete come a un luogo fisico produce a volte effetti disastrosi; gli autori si chiedono quali strategie dovrebbe adottare una Corte nel trattare le differenze tra mondo reale e Internet.
Anche le leggi sulla proprietà intellettuale dovrebbero essere adattate per assicurare una sufficiente protezione del copyright e al contempo garantire un’estesa accessibilità a un ampio spettro di informazioni.

Tutti questi temi entrano in gioco in questa raccolta di contributi, la cui idea ispiratrice è proprio una discussione aperta sull’impatto della Rete e le pressioni culturali sulle idee e sui concetti tradizionali che la Rete stessa esercita.

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