I «cobas» su Microsoft

Il popolo dei blog si esprime sulla riorganizzazione a Redmond.

Due fenomeni, per tradizione e contingenza devono essere messi sotto la lente: Microsoft e i blog.


La prima, nei giorni scorsi si è resa protagonista di una riorganizzazione che può essere definita come la più inequivocabile di tutta la sua storia, avvezza come è stata a questa pratica. Di riorganizzazioni, infatti, la casa di Redmond ne ha fatte tante, ma mai come nel caso di quella attuale è stato chiaro sin da subito l’indirizzo preso. Vuoi anche per la succinta articolazione che ha preso, molto verticistica, su tre business unit.


I secondi sono il vero fenomeno dell’era Internet in corso, in quanto riescono a rappresentare quell’onda d’urto di base delle opinioni e del comune sentire. Se organizzati in contesti aziendali (per il momento, solo in realtà pionieristiche per natura, come Sun) diventano anche strumenti di sviluppo societario e commerciale. Se lasciati indipendenti, stanno, per la forza opionionistica che esprimono, come i Cobas ai sindacati tradizionali.


Microsoft, si diceva, ha messo mano alla propria organizzazione plasmandone una nuova, articolata in tre unità: una di business, una di piattaforme e servizi (in cui confluisce Msn, la rete di comunicazione pubblica di Redmond) e una per i prodotti di intrattenimento.


I blogger che hanno interesse professionale in quanto accaduto sotto il monte Rainier si sono ovviamente espressi sull’argomento, a volte scatenati, ma mai sono stati allusivi, perché il bello dei blog, come espressione di democrazia diretta è anche il buono, che prende la forma di “sincerità diretta”.


Ad attirare l’attenzione è stata, ovviamente, la decisione di far confluire Msn nel contesto delle piattaforme. Alcuni blog ci hanno letto l’intenzione di Microsoft di andare verso Google con andamento meno improvvisato e più irreggimentato. C’è anche chi prevede che l’evento sottenda alla trasformazione definitiva di Microsoft in una società di Web service di nuova generazione. E anche chi (da sviluppatore) prevede che, se la storia va come è sempre andata, che la cosa sarà foriera di una pioggia di Api (Application programming interface) sul mercato.


Altri blog riconoscono, con realismo, che Microsoft sa più di ogni altra società guardarsi allo specchio per capire quando è il momento di cambiarsi, e ricordano come fece quando individuò in Netscape la minaccia e in Internet l’opportunità. In quel periodo, Bill Gates ci mise meno di una settimana a fare pubblica ammissione di aver trascurato il fenomeno Web e a ridisegnare la sua società come una Internet company.


Altri ravvedono nell’azione l’esistenza di problemi di fondo e, cautamente, non sanno sbilanciarsi su come la riorganizzazione possa modificare il corso della società. Alcuni hanno le idee più chiare e pensano che i motivi esogeni scatenanti la nuova struttura rispondono ai nomi di Linux, Google e Yahoo.


Infine, alcuni blog la mettono sul personale, indicando una ineluttabile vetustà del management (ed è anche per questo che Jim Allchin avrà i mesi contati) che dimostrerebbe un tentativo, fatto, ma che lo stesso management non sa se porterà la società nella giusta direzione.


Tu chiamale, se vuoi, opinioni.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome