I browser alternativi a confronto

Per andare oltre Internet Explorer. Un viaggio fra le funzionalità di Firefox, Netscape e Opera, con tabella comparativa riepilogativa

Febbraio 2006 Un browser web è un programma che permette di
visualizzare e interagire con le pagine HTML che compongono tutti i siti Internet.
Questi comunicano con i server web utilizzando il protocollo HTTP (Hypertext
Transfer Protocol) che racchiude un insieme di direttive per il recupero di
pagine web.

Le risorse da prelevare possono essere richieste digitando un apposito indirizzo
(URL) contenente il nome del sito web e il percorso della pagina html che l’utente
intende visionare.

Tutti i browser oggi disponibili, oltre a supportare HTTP, permettono –
ad esempio – anche l’uso dei protocolli FTP (per il download e l’upload
di file) e HTTPS (versione “sicura” di HTTP: le comunicazioni tra
client e server vengono crittografate).

Alcuni elementi non-standard, sempre più spesso presenti nelle pagine
web, possono essere visualizzati installando appositi plug-in: il più
famoso è, probabilmente, quello per Macromedia Flash.

Il primo browser web nacque nel 1990 per opera di Tim Berners-Lee, che lo presentò
ai colleghi del CERN (European Organization for Nuclear Research) nel corso
dell’anno seguente. Solo successivamente si pensò di estendere l’applicazione
aggiungendo il supporto per la visualizzazione di immagini all’interno di documenti
ipertestuali.

NCSA Mosaic fu il primo vero browser: sviluppato per piattaforme Unix, fu “portato”
poco dopo anche su Macintosh e su sistemi Windows (la prima versione finale
fu rilasciata nel mese di Settembre 1993). Successivamente, la nascita di Netscape
Communications portò al rilascio del suo prodotto di punta Navigator.

Microsoft, che non aveva sino a quel momento investito sul web, scese in campo
lanciando il suo Internet Explorer: inizialmente malvisto, il prodotto cominciò
a guadagnare quote sempre maggiori di utenza sia per il fatto di essere distribuito
insieme con il sistema operativo, sia perché iniziò un’aspra
battaglia nei confronti di Netscape per l’integrazione degli standard
e la stabilità del prodotto.

Il 1998 decretò di fatto la fine della guerra tra i due browser rivali, quando
apparve chiaro come il destino di Netscape fosse ormai segnato.Gli
anni 2004 e 2005 hanno rappresentato un deciso cambio di tendenza: Mozilla Firefox,
browser opensource nato dalle ceneri di Netscape (ne condivide il motore di
rendering delle pagine web: Gecko), è riuscito a scalfire il predominio – rimasto
per anni del tutto incontrastato – del browser di Microsoft. Internet Explorer
6 è infatti considerato sempre meno affidabile e assolutamente insicuro.

Secunia, azienda da tempo attiva nel campo della sicurezza informatica, fa
notare come ad oggi siano ancora ben 22 le vulnerabilità irrisolte scoperte
in Internet Explorer.

Per la pericolosità intrinseca di alcune di queste lacune di sicurezza,
l’utilizzo della sesta versione del browser Microsoft viene tacciato impietosamente
come “estremamente critico”.

Ciò sta a significare che se un utente “naviga” in Rete
utilizzando Internet Explorer 6.0 nella configurazione con cui il prodotto viene
installato sul sistema e senza adottare alcuna precauzione aggiuntiva, egli
corre seri rischi: dall’esposizione di informazioni sensibili che potrebbero
essere sfruttate da malintenzionati per raccogliere dati importanti sulle abitudini
dell’utente all’esecuzione di codice potenzialmente nocivo.

Nei casi peggiori, una volta persuaso l’utente a visitare un sito web sviluppato
appositamente per sfruttare le varie vulnerabilità, un aggressore remoto potrebbe
anche essere in grado di accedere al contenuto dei dischi fissi del sistema
“vittima”. La lista completa dei problemi considerati ancora irrisolti in Internet
Explorer è sempre consultabile a questo
indirizzo
.

continua…

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