I bocciati del Wi-Fi

L’organismo che sovrintende l’applicazione degli standard 802.11x dice che per mille prodotti conformi, ne esistono centinaia che non lo sono. Ma li vendono lo stesso.

14 gennaio 2004 In poco meno di tre anni la Wi-Fi Alliance ha certificato più di mille prodotti destinati a opetare i conformità con lo standard wireless.


La notizia in sé è importante. Ma non forse quanto quella riguardante i “bocciati”.


Diverse centinaia di prodotti, infatti, non hanno superato i test di compatibilità con gli standard 802.11a, b e g, che dovevano comprovare, per esempio, il funzionamento corretto di un ruoter, un access point o una scheda, genericamente individuati con la sigla 802.11.x. Non è stato così.


Fonti interne alla Wi-Fi Alliance, infatti, quantificano che il 25-30% dei prodotti arrivati sui banchi di test non hanno soddisfatto appieno tutti i requisiti fissati dagli standard.


Il che poi non significa che gli stessi prodotti non siano stati messi sul mercato. L’omologazione della Wi-Fi Alliance, infatti, non è vincolante come quella, per esempio, di un ministero delle Tlc o di un ente governativo.


Un produttore, insomma, può vendere un prodotto con la dicitura, per esempio, “802.11b compatibile” anche se questa fa riferimento solo alle apparecchiature della stessa marca, cioè non supportando quelle di terzi.


Per questo motivo, e per il fatto che il settore wireless sta costantemente ampliando la propria influenza sugli utenti, la Wi-Fi Alliance esorta le aziende a seguire più strettamente le indicazioni che da lei provengono.

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