I 10 problemi dei Cio

Ricerca di Orsyp su 500 It manager italiani: carenze culturali del management, budget e vincoli aziendali i maggiori ostacoli a una buona conduzione informatica.

Orsyp ha realizzato una ricerca per individuare i fattori che più frequentemente causano inconvenienti nella gestione delle operazioni informatiche.

Lo studio è stato realizzato tramite interviste qualitative, condotte presso i responsabili It di 500 aziende italiane operanti in vari settori merceologici, fra cui quelli bancario, finanziario e retail.

La domanda base della ricerca era: «Qual è il problema più significativo che avete riscontrato nel garantire che le operazioni informatiche fossero gestite con successo su base giornaliera?».

Il dato fondamentale che emerge è che i problemi afferiscono maggiormente al fattore umano e alle esigenze di gestione, con una scarsa comprensione da parte del management dei reali tempi necessari all’esecuzione di determinati compiti, da cui conseguono problemi di organizzazione del lavoro legati a tempistiche diverse da quelle preventivate.

Al primo posto dell’indagine Orsyp si trova ancora una volta la mancanza “culturale” di coinvolgimento delle operazioni informatiche nei progetti aziendali, seguita dagli altrettanto cronici problemi di budget insufficienti o di tagli di spesa congiunturali.

Al terzo posto si collocano i vincoli interni all’azienda, che rendono più complessa l’assunzione di decisioni a livello informatico se non è stata effettuata un’adeguata pianificazione, causa che va di pari passo con l’aumento della complessità gestionale e amministrativa.

La quinta causa di problemi informatici è legata alla sicurezza: integrità, ripristino dopo guasti o attacchi via Web, mentre la sesta è rappresentata dalla necessità di allineare le operazioni informatiche agli obiettivi aziendali per soddisfare i livelli di servizio interni. Al settimo posto c’è la difficoltà di dimostrare quantitativamente il ritorno sugli investimenti stanziati in risorse It.

Le ultime tre cause di problemi sono attinenti alla necessità di equilibrio fra competenze “generiche” e “specifiche”, all’irregolarità e non programmabilità dei tempi di lavoro e alla crescente mobilità della forza lavoro.

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