I 10 Gbps riunificano tutto sotto Ethernet

I continui miglioramenti prestazionali associati alla tecnologia rendono possibile l’adozione di un’infrastruttura unificata ad alta velocità dal desktop al backbone e alle connessioni geografiche.

La lunga storia di Ethernet risale al maggio del 1973 a opera di alcuni “visionari” dello Xerox Park che la elaborarono come derivazione dalle due neonate soluzioni di rete Arpanet (che poi sarebbe diventata Internet) e Aloha, una tecnologia radio che può considerarsi la progenitrice del Wi-Fi. Nel corso degli anni Ethernet è stata in grado di affrontare e smantellare molte soluzioni alternative quali, per esempio, Token ring, diventando lo standard in tutti gli ambiti di rete locale, grazie a una vincente sinergia tra costi ridotti, semplicità di utilizzo e continuo incremento di prestazioni. Non ultimo il connubio tra questa tecnologia di rete e il protocollo Ip, ormai consolidato come l’elemento unificante del mondo del networking e delle telecomunicazioni.


Se la tecnologia Ethernet ha saputo conquistarsi un posto di primato nell’ambito delle reti locali, è stato però il suo sviluppo a livello gigabit che le ha aperto il carattere di universalità che la contraddistingue attualmente. Grazie alla disponibilità di banda dell’ordine del Gigabit, Ethernet ha così cominciato a percorrere la strada verso un ambito da cui sembrava esclusa: i data center.


Si tratta di una partita ancora all’inizio ma, se è vero che il regno del backbone ad alta velocità all’interno dei data center è ancora saldamente nelle mani di Fibre Channel (Fc), non destano indifferenza presso gli utilizzatori le nuove opportunità offerte dall’utilizzo di Ethernet e del protocollo Ip in termini di riduzione dei costi, utilizzo dell’infrastruttura esistente, facilità d’uso e di manutenzione, prestazioni elevate, disponibilità di know how consolidato. Inoltre, attualmente Fibre Channel arriva a 2 Gbps (anche se è possibile utilizzare tecniche di trunking per ottenere ampiezze di banda anche fino a 8 Gbps) e il passaggio alla versione a 4 Gbps, in arrivo in questo periodo, si è fatto attendere più del dovuto, prospettandosi, di fatto, come un’alternativa ancora poco appetibile soprattutto per gli elevati costi che ancora comporta.


Il passaggio da tecnologia Lan a Wan


Il consolidamento della versione a 1 Gbps come velocità di dorsale e la successiva ratifica dello standard Ieee 802.3ae (avvenuta a giugno del 2002), con il quale si è sancito l’arrivo della 10 Gigabit Ethernet (Ge), hanno definitivamente segnato il passaggio per Ethernet da rete locale a tecnologia per reti geografiche, realizzando una promessa a suo tempo già fatta, nel verso opposto, da Atm, ma poi non mantenuta.


Queste prestazioni, infatti, pongono la 10 Gigabit Ethernet sullo stesso piano delle reti Sonet/Sdh, caratterizzate da una banda nominale di 9,59 Gbps (con interfaccia Oc-192/Stm-64). In particolare le specifiche Ieee 802.3ae mantengono molti elementi di continuità con Ethernet, quali la medesima semantica, inclusi formato e dimensione minima e massima delle frame. Tuttavia, a differenza della versione a 1 Gbps, la 10 Ge supporta solo trasmissioni full duplex e richiede l’utilizzo esclusivo della fibra ottica.


L’arrivo dello standard a 10 Gbps apre spazi di interesse per le aziende di grandi dimensioni in relazione alla possibilità di ampliare la banda del proprio backbone, scalando verso l’alto i link da 1 Gbps. Questo consente di fornire una risposta più efficiente ai requisiti delle nuove applicazioni di Voice over Ip oppure di distribuzione di contenuti multimediali in modalità multicasting, ma anche di accelerare i tempi di backup di grandi quantità di dati.


All’interno delle grandi aziende, attualmente, un’installazione tipica potrebbe prevedere un posizionamento della 10 Ge come backbone, trunk a 1 Gbps per collegare questo al wiring closet e 100 Mbps al desktop. Un numero crescente di fornitori di soluzioni hardware sta, tuttavia, già proponendo soluzioni in grado di portare la connessione Ethernet a 1 Gbps fino al desktop. Con la riduzione di costo degli switch di livello 3 e 4 e la progressiva diffusione di backbone Ethernet, questa condizione è meno lontana di quanto l’attuale realtà italiana lasci supporre.


Molti sono, infatti, gli ambiti di mercato, magari specializzati, che utilizzano pesantemente la rete e che potrebbero avvantaggiarsi della disponibilità di banda larga sul desktop quali, per esempio, il campo della grafica, dell’entertainment digitale, del medicale e così via.

Gli sviluppi in area geografica


Accanto a un ruolo di immediata propulsione al mercato dell’Ethernet a 1 Gbps, va evidenziato che la 10 Ge ha trovato molto rapidamente spazio per le prime installazioni. In Europa, in particolare, l’elemento di traino è rappresentato dallo sviluppo delle reti metropolitane (Man) a larga banda, grazie alle quali è possibile realizzare una rete aziendale Ethernet di tipo end-to-end, in grado di coprire sia i singoli ambiti locali che l’intera area geografica di un’azienda.


Per queste ragioni quello del 10 Ge rappresenta un segmento di mercato attualmente molto vitale a cui si stanno rivolgendo tutte le principali aziende del networking, quali Alcatel, Allied Telesyn, Avaya, Brocade, D-Link, Cisco, Enterasys, Hp, Nortel, Foundry, Extreme, Juniper e altre ancora.


Da parte loro i service provider possono già pensare a utilizzare Ethernet per fornire accesso a Internet, per offrire servizi Lan trasparenti e di Vpn di livello 2 e 3. Inoltre, a livello di interconnessione, l’alta velocità resa possibile dalle nuove versioni dello standard richiama interesse per la possibilità di adottare Ethernet per l’accesso a reti Sdh/Sonet consentendo ai service provider di poter utilizzare apparati quali gli Oadm (Optical add drop multiplexer) o i repeater Sonet già in loro possesso.


A fronte della realizzazione di opportune condizioni di riduzione dei costi, è plausibile prevedere, in futuro, l’affermazione di tecnologie in grado di permettere la connessione diretta di Ethernet con reti ottiche Dwdm (Dense wave division multiplexing) ad alta capacità o una sua espansione nelle reti Sdh di prossima generazione.

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