Huffington allo Iab: il web dominerà l’informazione

L’imprenditrice americana conquista la platea del Forum 2011 e mostra grande interesse per il mercato italiano e per la vitalità sociale e politica, ma per il momento nessuna conferma ufficiale sull’apertura del suo “Post”

Ha
conquistato la scena dello Iab, per la prospettiva della prossima
apertura dell’Huffington Post nel nostro Paese ma anche con la sua visione del
mondo dei media. Arianna Huffington, fondatrice dell’Huffington Post è stata una delle protagoniste del Forum
2011 in un contesto di numeri certamente positivi per quanto riguarda la
crescita del mercato della pubblicità online che, come ha sottolineato
Salvatore Ippolito, presidente vicario di Iab, si appresta a conquistare nel
nostro Paese il secondo posto in termini di investimenti pubblicitari
complessivi dopo la televisione.


Una prospettiva questa certamente favorevole alla possibilità di
un arrivo dell’Huffington Post in Italia, anche se su questo debutto non sono
arrivate conferme ma solo una forte manifestazione di interesse e la previsione che l’Italia possa seguire a ruota la recente apertura della versione francese e
dunque guardare all’orizzonte 2012.

E l’Italia, per l’imprenditrice greco americana,
è estremamente interessante anche per la vitalità del dibattito a livello
sociale, politico ed economico e dunque per l’attenzione che un media può conquistare
cavalcando questi temi.

 

La
presidente e fondatrice dell’Huffington Post, incalzata da Antonello Piroso ci
tiene a sottolineare che questa è “l’età d’oro del giornalismo online, che
Internet sarà sempre più centrale nelle scelte dei lettori e per il loro
aggiornamento, ma sarà anche al centro di un
fenomento di convergenza tra i diversi media”. La carta stampata non è destinata
a scomparire, ha tenuto a sottolineare, ma evolverà in una prospettiva di
integrazione e collaborazione con il mondo digitale in tutte le sue
componenti. 

Certamente Huffington
richiama la necessità di far crescere la fiducia e la qualità del lavoro
giornalistico nel mondo digitale e di aumentare ulteriormente il metodo in
termini di accuratezza delle informazioni e di verifica delle fonti. “Tutti
oggi possono avere uno spazio e una voce su Internet – ha osservato- il vero
tema è capire di chi avere fiducia”.

 

Alla
domanda sul giornalismo e sull’editing “piegato” ai voleri dei motori di
ricerca, ovvero alla strategia di sviluppare una forma di giornalismo più
attento a favorire il posizionamento sui motori di ricerca che la qualità dei
contenuti e dello stile, l’editrice americana ha replicato che il Post ha in
realtà ingaggiato grandissimi giornalisti e editorialisti e parallelamente, che
nella ricerca e nello sviluppo dell’audience, i social media sono ormai
decisamente più importanti dei motori di ricerca. “La capacità di stabilire
nuove relazioni e di sviluppare nuovi contenuti rappresentano una leva per
raggiungere nuovi lettori e per conquistare la loro fiducia ed è lì che stiamo puntando”.

 

Sul
tema della privacy nel mondo social secondo Huffington la responsabilità è in
capo sia alle imprese come Twitter e come Facebook che devono mostrare sempre
maggior impegno sul fronte del rispetto della privacy, ma certamente è anche in
capo ai singoli individui – osserva – che devono accettare che tutti i
contenuti pubblicati sulla Rete possono diventare pubblici. Questo fenomeno –
prosegue – ci deve portare ad essere più concilianti rispetto al tema della
protezione dei dati e – concludendo con una battuta – anche il papa è ormai su
Facebook e potrebbe “sbagliare un link” contraddicendo pubblicamente al dogma
dell’infallibilità”.

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