Hp sceglie la via del grid

Il grid secondo Hp è l’esaltazione del computing on demand. Tutti i prodotti saranno conformati “alla griglia”. L’Udc lo è già.

5 settembre 2003

Hp ha varato una strategia di servizi che dovrà portare tutti i propri prodotti, nel gito di 18-24 mesi a essere conformi a un’architettura di grid computing.


Il passo verso il grid è sostenuto dalla convinzione che tale struttura possa aiutare le aziende a risolvere i problemi legati ai picchi di carico nell’elaborazione delle informazioni, capace com’è, il grid, di recuperare, al volo, risorse e capacità elaborativa su una rete.


Nella strategia un ruolo di prim’ordine nel far “fluire” le risorse sulla rete, lo avrà la piattaforma di management OpenView, oltretutto rafforzata recentemente in tal senso dall’acquisizione di Talking Blocks, operata da Hp in settimana.


Il programma di servizi messo a punto dalla società, Hp Enterprise Grid Consulting, che è posto sotto il più ampio ombrello della strategia di computing on demand chiamata Adaptive Enterprise, tenderà a far costruire ai clienti i propri grid, seguendo le proprie esigenze di elaborazione.


L’Egc si accoda a tutti i programmi di grid già esistenti e, in rispetto della “lettera costituzionale”, li supporterà.


Nell’idea di griglia di computing che si è fatta Hp si inserisce a buon titolo anche il progetto SmartFrog (da Sart Framework for Object Groups) che punta a costruire un’interfaccia comune per gli amministratori a caccia di risorse su un grid.


E, ovviamente, totalmente in linea con l’aspetto on demand del grid, c’è anche l’Utility Data Center, il sistema che mette su un comune denominatore server e dispositivi di storage, in modo da consentire gli amministratori di costruire un unico centro dati per ottimizzare la distribuzione delle risorse.


Con ogni probabilità, a breve, gli standard tecnologici utilizzati per governare l’Udc saranno gli stessi del grid di Hp, e viceversa.

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