Hp investe nell’archiviazione virtuale

Per 350 milioni di dollari, Hp si assicura il controllo di StorageApps, specialista delle tecnologie di storage virtualization, confermando il suo interesse in questo nuovo e promettente mercato.

Hewlett-Packard si concede il lusso di un’acquisizione mirata alle tecnologie di “storage virtualization” investendo una somma di 350 milioni di dollari per assicurarsi il controllo della società StorageApps, fondata nel 1996 come rivenditore di array di dischi Raid. L’interesse nel settore della archiviazione virtuale era stato del resto ribadito recentemente. L’acquisto garantisce a Hewlett-Packard la proprietà di uno dei leader tecnologici nel campo della virtualizzazione, un’applicazione ricca di prospettive perché fa leva su una autentica interoperabilità tra dispositivi di memoria di massa eterogenei. Grazie a StoreApp Hp, che non ha un ruolo di leader nell’industria dello storage, riesce di fatto a superare, in un ambito molto specifico ma promettente, concorrenti come Emc e Ibm. La virtualizzazione degli spazi di archiviazione potrebbe fare dei grandi array di dispositivi di memoria una vera e propria commodity, e in questo senso rappresenta una seria minaccia per aziende come Emc specializzate in sistema di archiviazione di fascia alta. Quest’ultima ha, però, già annunciato per l’ultimo trimestre dell’anno l’uscita di un’offerta indirizzata in questa direzione. Il mese scorso, Ibm aveva rivelato che, contrariamente ai piani originali, non potrà fare affidamento sul software di virtualizzazione Versastor di Compaq per soddisfare le esigenze della propria clientela. Versastor, infatti, non supporterà gli array targati Ibm e i clienti di Big Blue saranno costretti ad attendere che Tivoli, sussidiaria di Ibm, porti a termine lo sviluppo dell’atteso software Storage Tank. Tornando ad Hp, il suo direttore delle relazioni new business, Buzz Walker, ha affermato che lo storage è tra le quattro aree di massima priorità per la sua azienda. Importanza confermata dal valore di un’acquisizione che è stata preferita a formule più prudenti come un eventuale accordo di licenza o di commercializzazione.

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