Hp in prima linea sul fronte dei server Unix

Già a partire dall’anno prossimo, Hewlett-Packard sostituirà il proprio sistema Superdome a 64 processori con un super server Unix da 128 processori.

Nel 2003, Hp aggiornerà il proprio sistema a 64 processori, Superdome, con un gigante da 128 processori, utilizzando i chip Pa-Risc 8800. I processori 8800 uniscono due Cpu su un singolo strato di silicio, tecnica inventata da Ibm e già applicata ai nuovi processori Power4. Più importante, comunque, è che il gigantesco sistema Unix potrà essere suddiviso in numerose partizioni singole, ognuna delle quali funzionante come un server indipendente. La tecnologia, introdotta per la prima volta in un server Unix da Sun ma ora utilizzata anche da Hp e Ibm, in pratica fa sì che numerosi piccoli server possano essere rimpiazzati da una sola grande macchina più facilmente gestibile. Una pluralità di processori significa anche più partizioni possibili, quindi maggior consolidamento. Questo effetto, poi, si moltiplicherà, perché il progetto di Hp prevede la disponibilità sia sotto Windows, sia sotto Linux e, naturalmente, anche sotto la versione Unix della società, Hp-Ux. Il Superdome ospiterà i chip Itanium di Intel, ma Hp sta spingendo ancora in avanti la data di arrivo sul mercato di questo sistema, che inizialmente doveva essere disponibile nel 2002 ma che, molto più probabilmente, arriverà nel 2003. Tornando ai giorni nostri, le attese più recenti riguardano il nuovo chip Pa-Risc 8700 nelle macchine di classe L e, a metà del 2002, un sistema a 16 processori Itanium battezzato Olympic. Il gigantesco sistema e l’host dei prossimi modelli sono il fondamento sul quale Hewlett-Packard sta cercando di potenziare il proprio business fondato sui server Unix. La società sta lottando, infatti, con un fatturato non proprio felice, licenziamenti di massa, l’acquisizione di Compaq Computer e i conflitti con i partner di vendita dei server Unix.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome