Hp e Telecom Italia. Scambio incrociato di competenze

Le due società hanno siglato un accordo quinquennale nell’area del managing dei servizi e dell’outsourcing. Il vendor garantirà la gestione in remoto di circa 90mila postazioni dell’operatore telefonico, mentre quest’ultimo fornirà attività di housing in ambiente Sap.

 


 


La notizia ha avuto risonanza anche a livello internazionale: Hp ha siglato un accordo quinquennale di outsourcing, del valore di 225 milioni di euro, con Telecom Italia. L’eco è dovuta soprattutto alla portata del contratto, il più rilevante, in termini finanziari, per Hp in Europa e il più importante per la casa di Palo Alto anche a livello mondiale se si considerano le sole attività di desktop management. Che Hp stia affilando le armi nel segmento dei servizi è cosa nota, anche perché il mercato italiano dell’outsourcing, che le ultime rilevazioni di Assinform/NetConsulting hanno valutato in circa 2,5 miliardi di euro per lo scorso anno (in crescita del 7% sul precedente), fa gola a molti.


In base ai termini dell’intesa, Hp fornirà attività di gestione degli asset, help desk e manutenzione a circa 90mila postazioni di lavoro Telecom Italia, avvalendosi anche delle competenze di circa 600 specialisti dell’attuale organizzazione It Telecom, la business unit dedicata all’Information technology del Gruppo. Questa componente dell’accordo, che si profila di fatto come una cessione di ramo d’azienda, genererà lo spostamento dei tecnici in questione, che confluiranno all’interno di una nuova entità Hp, specializzata nei servizi di gestione delle postazioni informatiche. It Telecom, parallelamente, si è impegnata a rilevare le attività di housing di Hp, prendendone in carico i server e ospitandoli presso le proprie farm, gestendo le attività operative di Hp Italia in ambiente Sap.


L’intesa, a detta dei vertici delle realtà coinvolte, dovrebbe consentire a Telecom Italia di rifocalizzarsi sul proprio core business e di ottenere, parallelamente, consistenti risparmi, mentre per Hp equivale a un deciso incremento della massa critica nell’universo del distribuito. "Hp ha a disposizione, attualmente, due data center ubicati nelle vecchie sedi milanesi di Hewlett-Packard e Compaq, che sono insufficienti a gestire un carico di lavoro in crescita esponenziale – ha tenuto a precisare Tino Canegrati, general manager di Hp Services in Italia -. I clienti dei nostri servizi di outsourcing in remoto stanno aumentando e gli attuali asset, ormai, non ci permettono più di soddisfare adeguatamente le loro esigenze. Oltre a questo fatto, non va dimenticato che l’housing non è nelle nostre core competence, quindi l’accordo con It Telecom ci conferisce maggior flessibilità e capacità di crescita e, in secondo luogo, ci permette di collaborare con professionisti dell’housing. Inoltre, potremo utilizzare tecnici con competenze specifiche anche nell’universo mainframe, risorse che, precedentemente, Hp non poteva vantare".

Le varie facce dell’outsourcing


Hp Services si propone come fornitore ad ampio spettro nell’universo locale dei servizi infrastrutturali e, in questo preciso contesto, l’offerta comprende sia opzioni di outsourcing "selettivo" (ovvero la gestione in remoto in affiancamento alla struttura It del cliente), sia opzioni di outsourcing "totale" dell’infrastruttura informativa, che prevedono l’acquisizione degli asset e delle risorse umane (come nel caso specifico di Telecom Italia).


"Tengo a precisare, tuttavia – ha puntualizzato il manager – che non ci occupiamo di servizi di implementazione e supporto su applicativi, ma solo di servizi infrastrutturali. Su richiesta del cliente siamo, tuttavia, in grado, appoggiandoci a consulenti e partner competenti in materia, di soddisfare anche questo tipo di esigenza". Gli alleati privilegiati sono Accenture e Microsoft nell’universo dell’outsourcing e Sap per la componente applicativa. "Quanto alle industry di riferimento – ha concluso Canegrati -, in Italia stiamo notando una certa dinamicità e ricettività in merito all’outsourcing, soprattutto nel manufacturing e nel government, ma un interesse crescente proviene anche dall’universo delle telecomunicazioni".

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