Hp e Linux arricchiscono Bea

Oggi come oggi, Bea Systems si propone come un’azienda in grado di affrontare correttamente l’elaborazione distribuita con un approccio al contempo semplice da implementare e chiaro nel progetto complessivo. L’insieme dei software offerti, di fatto, im …

Oggi come oggi, Bea Systems si propone come un’azienda in grado di
affrontare correttamente l’elaborazione distribuita con un approccio al
contempo semplice da implementare e chiaro nel progetto complessivo.
L’insieme dei software offerti, di fatto, implementa una piattaforma
scalabile, sicura, semplice da assemblare e da gestire, per la quale è
disponibile la corretta tipologia di tool di sviluppo. Il messaggio giunge
dalla seconda "Middleware Conference", ospitata dal polo tecnologico
parigino della Defense. Pochi mesi dopo un analogo evento statunitense,
svoltosi a New Orleans, la sostanza tecnica non poteva essere cambiata di
molto e, infatti, non lo è stata. Tre le novità fondamentali, comunque,
si
segnalano la disponibilità di software Bea per Linux, un maxi accordo con
Hp e la definitiva consacrazione nell’e-commerce.
Del primo argomento si era già saputo più o meno tutto a New Orleans, ma
l’ufficialità è arrivata con la "Linux Expo", contemporanea all’evento
parigino, ma ospitata oltre Atlantico. Poiché i clienti chiedono in misura
sempre maggiore il supporto dello Unix di Linus Torvalds, l’azienda sta
effettuando i vari porting, primi fra tutti quelli di Tuxedo e WebLogic
Server, dei quali sono stati resi disponibili già alcuni Cd demo. La
licenza è gratuita per il singolo utente, quindi per valutazione, mentre
una multiuser è disponibile online all’indirizzo
http://www.beasys.com/linux. La differenza rispetto alla politica
commerciale delle altre piattaforme supportate sta proprio nell’assistenza:
per ora la versione scaricata dal sito è offerta con 60 giorni di
consulenza gratuita, ma poi le cose cambieranno.
Particolarmente succosa e ricca di sviluppi sembra l’alleanza con Hp per lo
sviluppo di nuove componenti per l’e-commerce. Il valore dell’accordo è di
100 milioni di dollari nei prossimi due anni e dovrebbe dare una forma
piuttosto definita all=92infrastruttura ideata dalla stessa Bea. Ricordiamo
che la tecnologia retrostante è Ejb (Enterprise Java Beans) di Sun, un
credo divenuto assoluto per Bea. "L’unico concorrente sarebbe Microsoft
Com+"
, ha detto il Ceo Bill Coleman, la cui iniziale rappresenta la B
di Bea, ma per molti motivi, tra cui le piattaforme supportate, " li
consideriamo cinque anni indietro"
.
Per quanto riguarda il commercio elettronico, nessuna azienda statunitense
ha ormai più dubbi sul suo successo. La facilità d’ingresso nel mercato,
però, dipende dalla capacità di modificare continuamente il sistema
informativo aziendale, al contempo mantenendone distribuite le applicazioni
mission-critical. Anzi, il livello di distribuzione sta crescendo sempre
più. Secondo il Gartner Group, infatti, la sempre maggiore potenza della
tecnologia si scontra con la crescente necessità d’integrazione. Si va
verso la zero-latency enterprise, un=92azienda nella quale la catena
completa, di fornitura e di distribuzione, è in tempo reale. Ovviamente,
questa espressione ha significato diverso a seconda delle attività: per
fare degli esempi, il tempo reale si misura in frazioni di secondo nel
settore finanziario, ma in giorni a livello di data warehousing.
"I nostri sistemi elaborano quotidianamente transazioni per un valore d
i
tremila miliardi di dollari"
, ha detto Ed Scott, presidente di Bea
Systems, il cui nome è rappresentato nella E di Bea. Per la cronaca, la A
finale è quella di Alfred Chuang, responsabile tecnico globale e president
e
di WebExpress, un’attività che è stata separata da quella centrale.

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