Apparecchiature che spesso devono restare accese 24 ore al giorno hanno bisogno di storage creato ad hoc, il cui acquisto non si deve basare solo sul prezzo. Ma allora, come scegliere? Ecco alcuni suggerimenti di Davide Vento, Business Manager Italy della divisione Components di WD.
Da molto si parla di videosorveglianza e sicurezza, ma fino a poco fa erano argomenti trattati principalmente dagli operatori del
settore e dai decision maker di imprese di medie e grandi dimensioni.
Oggi il numero di
interessati è aumentato notevolmente e questi stessi temi stanno rapidamente
attirando l’attenzione di utenti privati e piccole aziende, man mano che crescono
le preoccupazioni su come risolvere il problema la sicurezza.
A fronte della crescente attenzione
verso sistemi di sorveglianza domestici e dedicati alle piccole realtà
aziendali, i fornitori hanno reso disponibile una serie di sistemi
fai-da-te. Questi kit possono integrare o meno unità di storage e, a parte l’installazione
fisica, sono virtualmente plug and play. “Prima che un utente privato o una
piccola azienda faccia un investimento in un sistema di sorveglianza, tuttavia,
dovrebbe acquisire un minimo di competenza, in modo da effettuare un acquisto
consapevole“. Lo sostiene
Davide Vento, Business Manager Italy della
divisione Components di WD.
Elemento altrettanto rilevante dei sistemi di sorveglianza è il supporto storage che viene utilizzato. "In realtà, si tratta del componente che può realmente determinare o meno l'efficacia dell'intero sistema - precisa Vento -. Se un'apparecchiatura viene acquistata senza storage, l'utente dovrebbe resistere alla tentazione di comprare l'hard disk più economico che riesce a trovare. Nella maggior parte dei casi si tratta di un disco non progettato per un utilizzo ininterrotto 24 ore al giorno, che non è in grado di catturare video HD o FHD da più telecamere senza perdite di fotogrammi e che non è progettato per consumare meno energia e quindi generare meno calore". Quest'ultimo punto è una delle principali preoccupazioni in termini di affidabilità, in quanto il calore eccessivo può ridurre drasticamente la vita di un disco rigido e può anche influire negativamente su lettura e scrittura quando il disco è in uso nel sistema di sorveglianza.
"Nella fase di scelta, un utente dovrebbe puntare su hard disk che offrono caratteristiche in linea con le richieste della sorveglianza - suggerisce Vento -. E tra questi, meglio sarebbe optare per quelli dotati di tecnologie volte a migliorare le prestazioni di riproduzione e a ridurre gli errori e la perdita di fotogrammi. Queste unità devono essere progettate per un utilizzo 24 ore al giorno e offrire funzionalità che consentano di limitare il consumo di energia e quindi generare meno calore. Tali prodotti sono l'ideale quando devono essere installati in un sistema storage a raffreddamento passivo, da solo o in combinazione con una serie di altri hard disk".
Oltre a selezionare il giusto hard disk, si deve anche considerare la capacità storage necessaria, un fattore che varia a seconda delle specifiche delle telecamere oltre che del periodo di tempo per cui si intendono mantenere i dati di videosorveglianza. "Il periodo di tempo per cui le aziende mantengono i dati di sorveglianza si modifica in maniera sostanziale - dice Vento -, ma la norma si sta spostando gradualmente da un minimo di 7 giorni a un massimo di 30 giorni. Solo alcune organizzazioni sono legalmente obbligate a conservare i dati per periodi di tempo più lunghi. In generale, comunque, più a lungo si è in grado di conservare i dati, meglio è".
"Se state ragionando sulla quantità di storage necessaria ma non avete le idee molto precise - conclude Vento -, varrebbe la pena visitare quei siti che propongono strumenti, come il capacity selector, utili per determinare lo spazio di archiviazione necessario a soddisfare le diverse esigenze. Per altro, questo calcolo non vale solo per la videosorveglianza.