Hal “rinfresca” i dati aziendali su mainframe con l’application mining

Da specialista nella gestione delle problematiche legate all’anno 2000, la società milanese si sta evolvendo verso il knowledge management. Universal Radar, kb-Aim e Ubp sono le soluzioni proposte, per aziende medio-grandi dotate di sistemi Ibm.

Abilitare il knowledge management dei dipartimenti It. È questo l’obiettivo di Hal, società italiana specializzata nella realizzazione di sistemi informativi gestionali integrati e nella ricerca e sviluppo di prodotti nel campo del data e del software engineering, con all’attivo 2000 progetti che utilizzano la propria tecnologia, 140 dipendenti e un fatturato 2001 che nelle previsioni aumenterà del 50% i 10 milioni di euro fatturati nel 2000.
Secondo Franco Zarpellon, direttore marketing di Hal, la crescente necessità delle aziende fortemente informatizzate a conoscere e gestire il loro maggiore serbatoio di conoscenza ovvero il patrimonio informativo derivato dal parco applicativo (software) e dalle stesse informazioni gestite (dati), rende necessario l’utilizzo di prodotti più evoluti per permettere una effettiva gestione della conoscenza dei settori It. In altri termini, Zarpellon ritiene necessario che gli It manager delle organizzazioni, soprattutto quelle di grandi dimensioni come le banche, operino per diventare consapevoli circa il reale contenuto degli archivi a disposizione, generalmente molteplici e ridondanti, in quanto generati da applicazioni diverse. I dati, insomma, si sono nel tempo stratificati, a causa, ad esempio, di versioni successive o proliferazioni di programmi, determinando situazioni in cui non ci sono più certezze di documentazione appropriata e, di conseguenza, garanzie sulla loro qualità. Una volta risolto questo problema si potrá impostare correttamente un progetto di Km.

Hal propone due soluzioni: Universal Radar for Mvs (a breve per Unix) per i dati; kb-Aim for Mvs e Ubp for As/400 per i software.
La tecnologia sviluppata da Hal ha lo scopo di mappare gruppi di dati dello stesso tipo al fine di permetterne il confronto anche tra gruppi di dati residenti su database differenti. Ció avviene attraverso l’individuazione dei dati stessi come traccia digitale. In particolare, “Universal Radar è in grado di identificare automaticamente il layout di ogni tracciato– dice Zarpellon –e di associarne in modo automatico le copy descrittive, di determinare la classe (cioè il tipo di informazione) di ogni campo, di comprendere e raffigurare la distribuzione del contenuto di ogni campo, individuandone pertanto una specie di impronta univoca di riconoscimento, di ricostruire automaticamente la struttura del modello con il quale i dati sono memorizzati”. In sostanza, si ottengono dei codici di riferimento utili per comparare dati dello stesso tipo. L’approccio, statistico, presuppone anche una parte manuale. Inoltre, una volta conosciuti i dati con Universal Radar è possibile ricostruirne il data model, quindi gestirli e modificarli. Ad esempio, in caso di outsourcing può essere molto importante mascherare i dati in modo da salvaguardare la privacy: a volte è meglio non criptare ma fare una sorta di “mascheramento intelligente” per mantenere l’integrità della tipologia del dato. Interessante la politica dei prezzi che è “one shot”, dichiara Zarpellon, “perché si vuole diffondere l’applicazione in azienda”. Il range di prezzo è da circa 200 milioni per i moduli base a oltre il miliardo per tutti i moduli.

Con kb-Aim, invece, viene analizzato il contenuto semantico di ogni riga di codice; quindi la relativa informazione viene archiviata nel repository e resa accessibile ai diversi livelli della struttura gerarchica del dipartimento It. Il prodotto è strutturato in moduli host preposti alle funzioni di analisi, catalogazione e manipolazione del software ed in moduli client tarati sulle esigenze dei professionisti It. La complementarietà con l’offerta di Cast Italia, che è più orientata al web, suggerisce una partnership con questa società: “effettivamente ne stiamo parlando”, ammettono all’unisono Michele Crosta, marketing manager di Cast Italia (da notare però che la casa madre francese ha recentemente attivato una partnership tecnologica con Merant, ndr) e lo stesso Zarpellon. Che ha in animo di attivare partnership ma soprattutto un network di distributori internazionali suddivisi in almeno una decina di country, al fine di far crescere Hal anche a livello worldwide, specialmente in paesi come Sud America, Spagna, Germania, Svizzera.

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