Gxs si riprende il pacchetto azionario di Telecom

Ge Global Exchange Services (Gxs), ovvero la ex Geis (General Electric Information Systems), ha riacquisto la quota del pacchetto azionario che era il mano a Telecom Italia, tornando a essere controllata al 100% dalla casamadre statunitense. "Nel …

Ge Global Exchange Services (Gxs), ovvero la ex Geis (General
Electric Information Systems), ha riacquisto la quota del pacchetto
azionario che era il mano a Telecom Italia, tornando a essere
controllata al 100% dalla casamadre statunitense. "Nel 1989
ha spiegato il direttore generale Silvio Cangiano – l’azienda
aveva deciso di operare nel nostro Paese in partnership con Telecom
Italia, che ne aveva acquisito il 40%. Da allora lo scenario è molto
cambiato, il management delle due aziende è completamente diverso e i
piani di un tempo non risultavano più realizzabili. Di fatto, Telecom
era diventata un partner puramente finanziario"
. Secondo il
manager, questa situazione anomala rispetto alle consociate europee
aveva penalizzato la società italiana, che ora dovrà recuperare
terreno, soprattutto in termini organizzativi. "Ci adegueremo alla
nuova organizzazione europea
– ha detto Cangiano – che è
strutturata non più per geografia ma per linee di business. Questo si
tradurrà in un beneficio per la clientela"
.
Le linee di business su cui è oggi concentrata Gxs sono tre, e hanno
come denominatore comune l’ottimizzazione della supply chain per
l’azienda estesa, in ambito B2B: i servizi di Internet data exchange,
ovvero l’evoluzione dell’Edi (un business in cui Geis era fra i
leader); l’integrazione applicativa (o Eai, Enterprise application
integration); e i marketplace.
Gxs, che non sviluppa tecnologie proprie, offre consulenza nella
gestione dei processi e implementa suite software per realizzare la
cosiddetta azienda estesa. Per i servizi di telecomunicazione, la
società si appoggia a Mci Worldcom, con il quale ha un accordo a
livello mondiale.
In Italia, Gxs è una realtà di circa 60 persone con un fatturato che
nel 2000 è stato di circa 24 miliardi (erano 33 nel ’99), con una
perdita di 700 milioni. Secondo Cangiano, questi risultati si
giustificano con i forti investimenti per alimentare le nuove
iniziative nel campo dell’e-business. Queste, tuttavia, stanno
ottenendo un buon successo, tale da far pensare a un ritorno
all’utile nell’anno in corso.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome