
Il dato emerge dall’ottava edizione di Ict Professioni e Carriere, a cui hanno partecipato quasi mille lavoratori.
Sono 986 i partecipanti all'indagine esclusiva Ict Professioni e Carriere realizzata da Lineaedp, in collaborazione con NetConsulting, e giunta alla sesta edizione. Spontaneamente, nel primo semestre dell'anno, quasi mille persone hanno compilato un questionario on line accessibile da questo sito e da quelli di alcuni partner, tracciando così il profilo di chi lavora in aziende It e Tlc, oltre che nelle divisioni Ict di altri comparti.
Ne è derivato che il campione (all'interno del quale la quota delle donne è calata rispetto al 2007) lavora in maggioranza in aziende di medio-grandi dimensioni e ha un'età compresa tra i 31 e i 45 anni.
Le figure di direzione e gestione, però, costituiscono appannaggio pressoché esclusivo delle risorse tra i 46 e i 55. Le più rappresentate sono state quella del responsabile dei sistemi informativi, dell'amministratore di sistemi e reti, il consulente tecnico e il top management (Ad, direttore generale e titolare d'impresa) e, in linea con i risultati della scorsa edizione, la quota maggiore di rispondenti ricopre l'attuale posizione e si trova nel medesimo posto da oltre 6 anni.
Il diploma resta alla testa dei titoli di studio, mentre la laurea ricorre in prevalenza proprio nell'area di direzione e gestione. In particolare, è il Chief information officer ad essere caratterizzato da una scolarizzazione più elevata. Al progredire dell'età, poi, aumenta anche il grado di istruzione.
Il livello di soddisfazione è mediamente buono, soprattutto per le risorse più giovani. Al contrario, oltre i 55 anni sale la quota di giudizi negativi. Anche l'appartenenza al genere femminile è considerata uno svantaggio. I principali motivi di malumore sono rappresentati dalle scarse opportunità di crescita e dal livello di retribuzione (circa 1/3 dei partecipanti prende tra i 35 e i 60.000 euro all'anno, mentre solo il 19% dichiara un reddito da lavoro superiore).
In linea generale, comunque, la retribuzione media è salita rispetto allo scorso biennio (così come il numero di persone che hanno goduto di un aumento), soprattutto nelle fasce economiche più elevate. Le cifre più basse si registrano per gli impiegati in aree tecniche.
Si nota, in ogni caso, un forte legame tra età, area aziendale e retribuzione, che può essere formata da una quota fissa, da una variabile o da una somma di queste (42,6 del panel). Strumenti estremamente soddisfacenti sono considerati i benefit. Solo il 24% del campione, invece, si vede riconoscere il lavoro straordinario, mentre la forma contrattuale più diffusa è l'assunzione a tempo indeterminato (l'incidenza maggiore nella fascia di età tra i 31 e i 50 anni). Come inquadramento, prevalgono i semplici impiegati.
I canali più utilizzati per la ricerca di un lavoro sono rappresentati dalle conoscenze personali o dall'invio spontaneo di cv. Internet, sorprendentemente, è poco impiegato per questo scopo. Il tempo necessario per farlo non supera i sei mesi, anche per i più giovani.
Il cambio di ruolo, però, avviene più frequentemente in occasione del passaggio a una nuova azienda, anche se nel complesso, i rispondenti che non hanno cambiato posto negli ultimi cinque anni sono il 55% del panel. Il 71,2%, infine, in crescita rispetto al 2007, ha partecipato a corsi di formazione negli ultimi 12 mesi, erogata spesso in modalità tradizionale.
La ricerca completa sarà pubblicata, in due puntate, sull'ultimo numero di settembre di Lineaedp e sul primo in uscita a ottobre.