Gruppo Formula cerca un canale per Diapason X

Il frutto dell’intesa fra la software house torinese e il Gruppo Sage è una soluzione flessibile e adatta a essere messa in opera da terze parti con diversi livelli di specializzazione

Realtà strutturate sia a livello tecnico, sia commerciale, ben radicate sul territorio e dotate di competenze in mercati verticali. Gruppo Formula ci riprova (se ne parlava già a Ict Trade del 2002 – ndr) e, uscita dal cammino compiuto nel 2005 con gli investitori finanziari, trovato un partner industriale in Adonix (poi acquisita da Gruppo Sage – ndr), inizia una nuova avventura. Che, ancora una volta, sa di indiretta.
Non senza un perché. Come ci spiega l’amministratore delegato Renato Ottina: «Gli accordi pluriennali siglati con Sage per compiere investimenti in comune sulle tecnologie e mettere a fattor comune l’R&D di entrambe, ha prodotto Diapason X, che non ha l’esperienza del nostro sistema Erp Diapason (di recente giunto alla release 6.1), ma possiede una tecnologia rinnovata e flessibile, ora in grado di permettere a terze parti di interfacciare nuovi tipi di utenza».

Non certo quella dai 30 ai 300 milioni di fatturato che continua a essere il target della diretta di Formula, bensì quella che spazia senza confini rigidi dai 10 ai 30 milioni di fatturato, per il momento nel mercato manifatturiero «ed entro il 2007 – specifica Ottina – anche nel Consumer good. L’obiettivo, entro i prossimi due-tre anni, è di arrivare a coprire anche Utilities e Sanità pubblica e privata, dove siamo già presenti con Diapason».
Ma se, di quest’ultima se ne occupano i commerciali di Gruppo Formula, per Diapason X lo sguardo della software house torinese è tornato al canale, quello composto da Var in primis. «O per le realtà che a valore aggiunto lo diventeranno – specifica Giancarlo Brondetta, già in Adonix e, di recente, nominato channel manager del Gruppo -.

Stiamo, infatti, rifondando la rete dei partner partendo dai migliori con i quali abbiamo già lavorato e, senza aumentare a dismisura la loro numerica, intendiamo arrivare a un massimo di 25 entro i prossimi quattro anni». Diversi saranno i livelli di coinvolgimento previsti, visto che la “qualifica” di Var arriva per ultima, passando da un piano di partnership commerciale. «A interessarci – conclude Ottina – sono sia coloro che si muovono con noi, ma lasciano a Formula la responsabilità di vendita e progetto, sia i partner che mettono in campo un supporto alla vendita con personale proprio preparato tecnologicamente. Vi è, poi, il caso in cui a una realtà skillata sulle nostre soluzioni offriamo la possibilità di muoversi autonomamente anche su progetti che non appartengono al suo territorio e che gli segnaliamo noi. Quello di Var, infine, è un livello al quale si arriva solo quando il partner si assume la responsabilità totale sull’intero progetto».

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