Gruppo Concorde – Consulenti troppo accademici

«La nostra infrastruttura It – ha esordito Giuliano Ghini, responsabile sistemi informativi di Gruppo Concorde – si compone di un sistema centrale As/400, su cui gira il classico gestionale, e di una serie di architetture periferiche, installate …

«La nostra infrastruttura It – ha esordito Giuliano Ghini, responsabile
sistemi informativi di Gruppo Concorde – si compone di un sistema centrale
As/400, su cui gira il classico gestionale, e di una serie di architetture periferiche,
installate presso ciascuna sede, caratterizzate da una rete e un server facente
funzione di file e print server. A questi si aggiungono ulteriori sistemi specifici
in presenza di un magazzino o di uno stabilimento di produzione. Nel complesso,
i client gestiti sono un migliaio, i server una quarantina, mentre l’ambiente
operativo è di tipo eterogeneo. In prevalenza Novell e Linux per i server
di rete; Windows e Linux per la parte applicativa
».

Per scelta i sistemi informativi di Gruppo Concorde non utilizzano i servizi
offerti dalle società di consulenza pura. «In passato abbiamo
avuto alcune esperienze,
– ha commentato il responsabile dei sistemi informativi
ma i risultati sono stati così vaghi e deludenti che da allora
abbiamo preferito far leva sulle competenze dei fornitori per lo sviluppo di
nuovi progetti. Questa scelta rappresenta un approccio più concreto ai
problemi, oltre a essere più adatto a realtà che, come la nostra,
poggiano su un numero di addetti It limitato in rapporto al numero di utenti
informatici
». Il contatto con la prima di queste società di
consulenza si era sviluppato come estensione di un’attività di
certificazione di bilancio già in corso all’interno di Gruppo Concorde.
«Fondamentalmente – ha proseguito il manager – abbiamo riscontrato
una scarsa conoscenza delle realtà aziendali oltre a una forte difficoltà
nel condividere le responsabilità di una scelta. Se è vero, infatti,
che siamo noi dell’It a essere incaricati della decisione finale, è
anche vero che le società di consulenza devono essere in grado di supportarci
nelle scelte, mettendo a fattor comune il tempo che hanno avuto a disposizione
per approfondire i problemi: tempo che noi dei sistemi informativi aziendali
non abbiamo a disposizione poiché dobbiamo governare le criticità
quotidiane di una realtà che produce e deve distribuire
».

Un ulteriore aspetto critico nei rapporti con le società di consulenza
è l’attribuzione di risorse scarsamente adeguate. «Spesso
– ha continuato Ghini – te ne accorgi quando il progetto è avanti
e, quindi, diventa difficile intervenire, ma la vendita di un junior al costo
di un senior è una tendenza abbastanza diffusa. Per questo, in base alla
nostra esperienza, possiamo dire che se si è accorti nella scelta dei
fornitori, è meglio rivolgersi a loro anche per attività di consulenza.
In genere, le risposte sono più veloci e la realizzazione dei progetti
più rapida
».

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