Groupalia: il couponing conquista l’Italia

In un Paese nel quale l’ecommerce ha sempre stentato a radicarsi piacciono i nuovi fenomeni. Il caso Groupalia. Parla il country manager Andrea Gualtieri.

È una casualità un po’ voluta quella che ha portato Groupalia a presentare per la prima volta le sue attività e i risultati sul mercato italiano di fatto a ridosso della Ipo di Groupon.
Due omologhi a confronto, verrebbe da dire. Due omologhi ai quali però, soprattutto su un mercato come quello italiano, va riconosciuto il merito di rilanciare lo sviluppo di un ecommerce sempre piuttosto arretrato.

In Italia Groupalia è sbarcata esattamente un anno fa, il 14 giugno del 2010 e da allora, come racconta il country manager Andrea Gualtieri, ha conquistato qualcosa come 2 milioni di clienti.
La società opera attualmente in otto Paesi: dopo la Spagna, dove è nata, Groupalia ha aperto infatti in Brasile, Messico, Argentina, Cile, Colombia e Perù.
Una focalizzazione sui Paesi latino-americani che intende mantenere, sia perché ”c’è un mercato potenziale molto forte da sviluppare, soprattutto in Brasile“ spiega Gualtieri, sia perché l’espansione verso altre geografie è un processo da valutare con gradualità.

In Italia, in questi dodici mesi, la società è arrivata a coprire con le proposte locali 19 città, dopo essere partita da Roma e Milano, mentre su tutto in resto del Paese offre prodotti e promozioni validi su tutto il territorio nazionale.
Con uno staff di un’ottantina di persone, Groupalia conta di superare alla fine di quest’anno i 30 milioni di euro, mentre a livello mondiale, dove ha ormai raggiunto 6 milioni di clienti, le previsioni di fatturato si attestano sui 100 milioni di euro.
”Soprattutto – precisa di nuovo Gualtieri – parliamo di un business che si remunera e che è destinato a migliorare ancora di più la propria redditività nei mesi a venire”.

I segmenti di offerta che sembrano attirare maggiormente i consumatori sono quello della salute e della bellezza, che vale circa il 40 per cento del fatturato, seguito dalla ristorazione, che pesa per il 26% sul giro d’affari complessivo, e dai viaggi (23%).

”Oltre ai segmenti tradizionali del couponing, – precisa Gualtieri – abbiamo introdotto anche la vendita di prodotti. Con Toshiba abbiamo venduto circa 500 pc, mentre con i televisori abbiamo superato le mille unità, con offerte targate Samsung e Sharp. Un risultato che soddisferebbe anche un punto vendita del bruno”.

Sicuramente nel futuro di Groupalia c’è anche il mobile. E non è un caso che la società ha annunciato un accordo con Samsung Italia, in virtù del quale sui nuovi Galaxy Tab 10.1 sarà preinstallata l’applicazione Groupalia per Android.
”E’ un primo passo. In realtà il nostro obiettivo è lavorare sulla prossimità, sulla georeferenziazione, sfruttando da un lato la nostra capacità di attrarre partner commerciali, dall’altro le tecnologie integrate nei dispositivi mobili”.

Groupalia si considera partner strategico anche per le piccole imprese, alle quali offre di fatto una piattaforma attraverso la quale raggiungere un pubblico potenziale molto ampio.
”Usando un paragone che a qualcuno potrebbe sembrare azzardato, ci piacerebbe essere per le piccole imprese quello che Apple è stata per molti piccoli sviluppatori con il suo App Store: un trampolino di lancio”.

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