Le preoccupazioni dei capi e l’incerta situazione sul piano normativo limitano i potenziali di crescita in Europa degli "exchange" virtuali attraverso cui le grandi imprese effettuano le loro attività di procurement e di intermediazion …
Le preoccupazioni dei capi e l’incerta situazione sul piano normativo
limitano i potenziali di crescita in Europa degli "exchange" virtuali
attraverso cui le grandi imprese effettuano le loro attività di
procurement e di intermediazione. Lo afferma un recente studio di
Forrester Research. L’attività di compravendita attraverso i
cosiddetti "e-marketplace", veri e propri borsini che servono alle
aziende per concludere vantaggiosi contratti di fornitura, potrebbero
crescere in modo esponenziale negli anni a venire ma parecchi
dirigenti manifestano un certo scetticismo nei confronti degli
assetti legali di certe iniziative on line, in particolare nel campo
della sicurezza e della salvaguardia dei dati. Di conseguenza, molte
aziende finiscono per limitare i volumi finanziari trattati
direttamente on line. Forrester ha condotto la sua ricerca con
l’aiuto di quattro importanti studi legali internazionali.
Le transazioni generate sugli exchange nell’ambito dei paesi
dell’Unione europea potrebbero crescere fino a un volume di 900
miliardi di Euro nel 2005 rispetto all’attuale livello di 500 milioni
di Euro misurato in ambito B-t-B. Ma se si va a confrontare questa
cifra con l’intera massa di denaro relativo al procurement e alla
cessione di beni e servizi, i 900 miliardi di Euro rappresenterebbero
appena il 6% del totale. Lo studio è stato effettuato dalla filiale
olandese della società di ricerche internazionale e si basa sulle
interviste ai dirigenti di 40 aziende utenti di questi servizi. Meno
della metà degli intervistati dichiara di nutrire una incondizionata
fiducia negli e-marketplace e un quinto di loro si dice anzi del
tutto scettica. Il campione è obiettivamente ridotto ma getta una
luce non certo ottimistica su quelli che vengono generalmente
percepiti come ostacoli sulla strada di una maggiore espansione del
B-t-B. Sul banco degli imputati c’è per esempio la legislazione
europea in materia di privacy digitale, che protegge molto
l’individuo ma non dice nulla sui dati aziendali. Ciò complica
ulteriormente tutta la contrattualistica in materia e aumenta
fortemente la dipendenza dell’azienda che deve rivolgersi
necessariamente a costosi avvocati.