Grandi attese per la tecnologia RFID in Italia

Il 61% degli intervistati ritiene che lo sviluppo della tecnologia RFID sarà alto o molto alto nei prossimi 5 anni in Italia.

Il potenziale sviluppo della nuova tecnologia RFID (Radio Frequency Identification) è stato l’oggetto dell’annuale indagine di Deloitte durante SAP Forum: dall’analisi dei dati (sono stati raccolti circa 200 questionari) emerge che il 61% degli intervistati ritiene che questa tecnologia abbia sviluppi potenziali alti o molto alti nei prossimi 5 anni, ma un sostanzioso 36% crede comunque in uno sviluppo medio di questa tecnologia.

Il questionario distribuito ha voluto sondare la percezione delle aziende circa lo sviluppo applicativo di questa tecnologia nel nostro paese, approfondendo poi gli impatti, i vantaggi potenziali, i limiti operativi e lo stato dell’arte circa il suo utilizzo.


L’indagine si inserisce tra le attività che Deloitte sta portando avanti in merito a questa innovativa tecnologia, che utilizza la radiofrequenza per l’identificazione automatica degli oggetti con etichette intelligenti dotate di chip (smart tags) che si attivano senza necessità di alcun contatto fisico o visivo ed operano senza necessità di alimentazione. L’adozione dell’RFID consente di riprogettare le logiche di movimentazione e controllo dei materiali e dei prodotti.


Relativamente agli impatti di questa tecnologia nei diversi ambiti aziendali, circa il 75% degli intervistati ritiene alto o molto alto l’impatto sulla logistica (intesa come ricevimento e stoccaggio materiali e come spedizione e distribuzione prodotti), il 56% alto-molto alto l’impatto sulla produzione, mentre il 59% ritiene di importanza medio-alta l’impatto sui servizi after sales (customer care, gestione garanzia e interventi manutenzione). Quindi mentre l’impatto sulla parte operativa dell’azienda è ben chiaro agli intervistati, rimangono ancora dubbi sui vantaggi nelle aree commerciali a causa del fatto che sono di secondo ordine come priorità di implementazione.


I vantaggi che la tecnologia RFID può portare nelle aziende che la implementano sono numerosi, e fra quelli elencati sono risultati particolarmente evidenti la riduzione dei tempi di produzione dell’informazione (76% di risposte molto alte-alte), l’aumento dell’affidabilità delle informazioni e l’aumento del livello di servizio (entrambi attestati sull’80% di risposte molto alte-alte). I vantaggi relativi alla riduzione dei costi del personale sono ancora poco chiari rispetto agli altri, con una percentuale di risposte maggioritaria intorno alla risposta medio-alta (72%).

I fattori limitanti dell’RFID sono stati ben percepiti dal campione intervistato, che non ha mostrato una preferenza per uno in particolare. La mancanza di standard consolidati è stata evidenziata come di media importanza dagli intervistati (per il 70%). Tutti gli altri (scarsa chiarezza delle informazioni veicolate dai vendor, costi elevati, limiti tecnici e complessità di integrazione nei processi di business) sono stati valutati pariteticamente, attestandosi su un valore alto-molto alto in termini di importanza.


L’indagine di Deloitte porta infine un ultimo interessante dato sullo stato di attuazione e di interesse verso la tecnologia RFID: il 17% degli intervistati si sta già muovendo operativamente, o perché già la utilizza o perché già impegnato in un progetto pilota. Il 68% costituisce il mercato potenziale perché conosce la tecnologia (avendo risposto “stiamo valutando se realizzare un progetto pilota, ci interessa la tecnologia ma non la stiamo valutando e non l’abbiamo ancora valutata”>) e la loro prossima sfida potrebbe essere rappresentata da studi di fattibilità come passo successivo verso una concretizzazione delle decisioni. Un ultimo 5% ha già valutato la tecnologia e l’ha scartata per la propria azienda (il mancante 10% costituisce risposte non pervenute).


«La risposta fornita dal 68% degli intervistati è interessante – dice Massimo Bonacci, Partner di Deloitte e Responsabile dell’area Supply Chain Management – e fa capire quanto ancora il mercato sia embrionale ma di grande potenzialità. A questa interpretazione contribuisce il fatto che probabilmente si fanno ancora pochi studi di fattibilità oppure quelli fatti sono insufficienti ad una corretta valutazione dei vantaggi di questa tecnologia. Deloitte ha messo a punto, con SUN Microsystems, uno strumento innovativo, chiamato RFID Evaluator, proprio per supportare le aziende in questa prima fase valutativa, per disporre in sostanza di uno strumento che permetta di misurare la fattibilità tecnico-operativa e analizzare il rapporto costi/benefici derivanti dall’implementazione».«Sarebbe inoltre interessante – continua Bonacci – capire il tipo di studi di fattibilità condotti dal 5% delle aziende che afferma di aver già valutato questo tipo di tecnologia e di averla scartata per la propria azienda. Essendo infatti ancora agli inizi, almeno in Italia, bisogna stare attenti alla qualità delle valutazioni fatte per non precludersi importanti vantaggi competitivi in futuro»

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Il campione


Hanno risposto al questionario circa 200 aziende presenti al SAP FORUM 05, di cui il 32% sono società di servizi, il 14% operano nel settore manifatturiero, il 13% nel settore telecomunicazioni, il 6% nel settore energia, il 3% nel settore finanziario e il 3% nel settore pubblico (le percentuali rimanenti si riferiscono alla risposta altro – per il 13% mentre il 16% non ha risposto).


Il 35% delle aziende ha un fatturato fino a 50 mln di euro e il 18,5% oltre 500 milioni di euro. Il 12,5% ha un fatturato da 50 a 200 mln di euro, il 12% da 200 a 500 mln di euro (18,5% non pervenuto). Il campione proviene per il 46% dall’area Sistemi Informativi.

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