Google vs, OpenOffice: obiettivo scuola

Con il rilascio delle Apps per il mondo education la società va a toccare un terreno d’elezione del mondo open source. A quale scopo?

Microsoft da una parte, ma l’open source
dall’altra.

E’ difficile leggere le ultime mosse di Google solo in
un’ottica di contrasto allo strapotere della casa di Redmond.

A ben
guardare, con la sua ultima strategia indirizzata in modo specifico al mondo
delle scuole e delle università, Google va a toccare da vicino un
territorio d’elezione del mondo open source.

E lo fa in modo mirato e
strutturato.

La posta in gioco è alta e tutti gli attori in gioco lo
sanno.

Non a caso, proprio all’inizio di quest’anno, Plio, l’associazione
che in Italia segue la promozione e lo sviluppo di OpenOffice.org, ha annunciato
un piano di lavoro indirizzato specificamente al mondo dell’education, con
l’obiettivo di incoraggiare sia il Ministero, sia le singole istituzioni
scolastiche a diffondere tra gli studenti l’utilizzo di strumenti open. Aperti,
gratuiti e legali: questo il leitmotiv dell’associaizone, che pone massima
enfasi sull’aspetto sociale della sua iniziativa.

Gratuità, legalità e
facilità d’uso sono le stesse leve che sceglie Google, che incoraggia le
istituzioni scolastiche a utilizzare le proprie Apps, fornendo gratuitamente
agli studenti casella di posta, word processor, foglio di calcolo, calendario e
chat, senza neppure l’aggravio della pubblicità.

Non si può dimenticare –
anche se di gratuità in questo caso non si può parlare – che anche Microsoft ha
da tempo iniziative specifiche per il mondo della scuola.

Il mondo della
scuola diventa dunque la palestra dove si mettono in gioco i rapporti di forza
tra i vari attori in gioco. Perchè l’osmosi dalla scuola alla casa e al mondo
del lavoro è innegabile. Un investimento importante, senza ritorni economici
immediati. Se non quello della riconoscibilità negli utenti di domani.

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