Google One Pass e i contenuti si pagano

Ampia scelta di modelli di business nella soluzione per le Apps e per il Web. Il sistema Checkout effettua l’intermediazione, compreso il pagamento. Già disponibile anche in Italia.

Il web gratuito potrebbe in breve diventare un ricordo. Ieri, 16 febbraio 2011, infatti, Google ha lanciato One Pass[http://www.google.com/intl/it_ALL/landing/onepass/], un servizio che abilita il micropagamento sui contenuti su tutte le piattaforme e con un unico interlocutore.

Il servizio permetterà agli editori di regolamentare la fruizione dei contenuti stabilendo regole e prezzi, sempre con il principio “paga una volta, visualizza ovunque”.
One Pass mette a diretto contatto utenti e fornitori, con una piattaforma valida non solo sulle Apps ma anche sul web.
Il sistema mette a disposizione dell’editore dei tool che consentono di sperimentare diversi modelli di business: abbonamenti, prepagati, pay-per-content e anche l’ormai classico freemium.
L’accesso è garantito grazie ad un sistema di coupon, codici che verificano lo stato dei vari abbonamenti.

Google One Pass funzionerà su qualsiasi sito e applicazione (per smartphone o tablet) che semplicemente abiliti tale funzionalità. E’ possibile ipotizzare una futura integrazione con altri device (connected Tv, ad esempio) e con i sistemi di contabilità aziendale.

La configurazione necessaria è minima e i contenuti vengono gestiti tramite una semplice interfaccia online. Il servizio viene erogato da Google Checkout: pertanto non è necessario creare un sistema di pagamento apposito nel sito.
Il sistema è già disponibile in Canada, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania, Spagna ed Italia.

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