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Google Cloud: il machine learning è alla base di tutto

A Google Cloud Next ’17, in corso di svolgimento a San Francisco, vengono presentati nuovi prodotti e servizi basati sullo sviluppo di applicazioni e il machine learning.

La visione di Google Cloud, come la spiega il direttore Marketing Alison Wagonfeld, è offrire ai  clienti e partner un vantaggio significativo e di lunga durata.

La tecnologia e l’approccio, ha sottolineato Wagonfeld, sono il risultato di sedici anni dedicati alla creazione, allo sviluppo e alla messa a punto di strumenti per connettere le aziende sotto ogni punto di vista.

Su un orizzonte temporale più ristretto, come ha indicato Eric Schmidt, il chairman di Alphabet, sono 30 i miliardi di dollari investiti da Google negli ultimi tre anni in Google Cloud.

«Parlare di cloud computing – ha detto Wagonfeld – significa parlare di velocità, agilità, collaborazione, conoscenza e trasparenza, con il machine learning alla base di tutto. Un’azienda di servizi tecnologici per le imprese deve essere esperta di reti, mobilità, sicurezza, gestione dei dati e alte prestazioni affidabili, a basso costo e su scala globale. Google ha contribuito all’innovazione in molti di questi campi, e li ha fatti convergere tutti in Google Cloud».

Scalabilità ed esecuzione

La dimostrazione tecnologica a Google Cloud Next ’17 verte sui temi della scalabilità e dell’esecuzione nella transizione verso il cloud.
Per Wagonfeld «il cloud computing è il fondamento di una potenza di calcolo pressoché illimitata, accessibile da ogni punto del pianeta. Il suo effetto sull’enterprise computing, un mercato da mille miliardi di dollari, sta cominciando solo ora a farsi sentire».

Già in queste fasi, rileva, miliardi di persone si connettono al cloud attraverso le app sugli smartphone, sui tablet e sui computer. I dispositivi mobili e le aziende che ne sfruttano le potenzialità grazie al cloud hanno ridefinito la realtà del lavoro e del business.

Sul cloud le aziende archiviano e accedono a grandi quantità di dati, enormi capacità di elaborazione e una grandissima varietà di applicazioni e servizi. Si affidano sempre più al machine learning e all’intelligenza artificiale per creare prodotti nuovi e gestire i processi. Automobili connesse, applicazioni e apparecchiature industriali cresceranno su questa tencologia, e così faranno computer e software.

Anni di ricerca

«Una vera azienda di cloud computing – ha detto – tiene conto di tutto questo, e offre ai propri clienti i mezzi più adatti per trarre vantaggio da questa trasformazione. Google Cloud porta con sé tutta Google al servizio delle aziende. Da oltre dieci anni offriamo strumenti di condivisione e collaborazione in tempo reale e su scala globale con G Suite, la nostra offerta innovativa di software per la produttività aziendale. Lo stesso si può dire per la creazione e lo sviluppo, l’implementazione e la manutenzione di software grazie ad App Engine e Kubernetes».

Allo stesso tempo, Wagonfeld ha ricordato come Google lavori con i maggiori esperti di intelligenza artificiale da oltre 15 anni: «la nostra conoscenza dei dispositivi mobili viene da Android, il sistema operativo per smartphone più popolare al mondo. La distribuzione dei Chromebook, i nostri laptop connessi al cloud e altamente sicuri, supera quelle di alcuni produttori di computer tradizionali».

Gli annunci di machine learning

Google Cloud e SAP hanno siglato una partnership per sviluppare soluzioni tecnologiche per le aziende, focalizzata sullo sviluppo e l’integrazione di migliori soluzioni di cloud e di apprendimento automatico di Google con le applicazioni SAP enterprise. La partnership prevede la certificazione del database in-memory di Sap Cloud Platform (prima si chiamava SAP HANA) su Google Cloud Platform (GCP), e l’integrazione con la G Suite, le capacità di apprendimento automatico di Google, gli strumenti di collaborazione di governance dei dati.

Sempre relativamente al machine learning è stata presentata Google Cloud Video Intelligence API, un’API che utilizza modelli di deep learning per riconoscere e classificare i contenuti di un video, come oggetti, animali, ma anche contesti e azioni (per esempio verbi come “correre”, “nuotare” e “volare”).

Da oggi, poi, entra a far parte di Google Cloud anche Kaggle, la più grande community al mondo di data scientist e appassionati di machine learning, attraverso la quale oltre 800.000 persone possono conoscere, analizzare e approfondire le ultime scoperte sul machine learning.

 

 

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