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Google Cloud semplifica l’esecuzione dei workload di Windows Server

Google Cloud ha svelato una serie di nuove funzionalità progettate per semplificare l’esecuzione dei carichi di lavoro di Windows Server sulla piattaforma cloud di Big G.

Tra queste: diagnostica della schermata di avvio, aggiornamento automatico per Windows Server, nuovi strumenti di diagnostica e reportistica sulle licenze migliorata.

La prima funzione è quella di boot-screen diagnostics, che è al momento in fase beta e che permette di visualizzare la schermata blu direttamente all’interno della Cloud Console.

Le VM Windows spesso si affidano a un virtual display device per segnalare determinati errori e, quando la connessione tramite RDP (Remote Desktop Protocol) non funziona, l’accesso a tale “schermo virtuale” diventa una necessità. Google Cloud ora consente di risolvere più facilmente i problemi delle VM Windows acquisendo screenshot del boot-screen senza dover eseguire l’RDP nella macchina.

Google Cloud Windows

L’acquisizione di uno screenshot da una VM può aiutare a diagnosticare i problemi se le macchine virtuali non sono altrimenti accessibili, ad esempio durante il processo di avvio o se si tenta di avviare una VM con un’immagine disco danneggiata.

Molti clienti, sottolinea Google, utilizzano ancora Windows Server 2008 anche dopo che è stata raggiunta la fine del servizio all’inizio di quest’anno.

Per questo la seconda nuova funzionalità è studiata per rendere più semplice l’upgrade delle istanze eseguendo un aggiornamento automatico in-place per Windows Server 2008 utilizzando un singolo comando gcloud. Questo comando esegue il backup della VM corrente, esegue l’aggiornamento e gestisce automaticamente i rollback se qualcosa va storto. È possibile verificare rapidamente se un aggiornamento in-place del sistema operativo Windows funzionerà e quindi automatizzare gli upgrade su larga scala.

Anche questa funzione è attualmente in beta, così come la terza, che riguarda il nuovo tool per raccogliere informazioni diagnostiche.

Quando un cliente prova a effettuare un troubleshooting sulle proprie VM Windows o si rivolge al supporto di Google Cloud, può essere difficile fornire tutte le informazioni diagnostiche necessarie, che servono per risolvere rapidamente ed efficacemente un problema.

Un nuovo strumento di diagnostica per le VM Windows aiuta a raccogliere tutte le informazioni necessarie in modo che il cliente possa risolvere il problema da solo oppure fornire le informazioni di diagnostica che servono al supporto di Google Cloud.

Infine: se un’azienda cliente porta le proprie licenze Windows su Google Cloud, il calcolo dell’utilizzo del licensing per i true-up del Microsoft Enterprise Agreement può essere un’attività onerosa.

Per i clienti in esecuzione su nodi single-tenant, il nuovo strumento di reporting delle licenze di Windows di Google Cloud automatizza questo processo in modo da poter generare rapidamente e in modo completo la reportistica per quantificare l’utilizzo del server fisico.

Lo strumento, che viene eseguito in un ambiente Windows, acquisisce i dati di log e fornisce agli utenti risultati grafici e report.

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