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Google Cloud, nuovi motori di Intel e Amd per Compute Engine

Google Cloud ha svelato una serie di novità per Compute Engine, il suo servizio di cloud computing che consente di creare istanze di macchine virtuali in esecuzione nei data center di Google.

Innanzitutto, la società californiana ha annunciato l’imminente disponibilità di nuove virtual machine Compute Engine N2 potenziate dal processore scalabile Intel Xeon di terza generazione (nome in codice Ice Lake) e nuove forme di macchine virtuali N2 di dimensioni più grandi.

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Le VM N2 con processori Intel Xeon Scalable funzionano a 2,6 GHz di frequenza base e 3,4 GHz sustained all core turbo.

Google Cloud ha affermato che offrono un rapporto prezzo-prestazioni migliore del 30% o più, per una varietà di carichi di lavoro, rispetto alle VM delle stesse dimensioni con processori Intel Xeon di seconda generazione.

Queste nuove VM N2 sono offerte allo stesso prezzo delle VM N2 esistenti basate su processori Intel Xeon Scalable di seconda generazione, ha poi sottolineato Google Cloud.

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In più, gli attuali clienti N1 possono ottenere significativi miglioramenti in termini di costi/prestazioni per una varietà di carichi di lavoro con le nuove VM N2.

Google Cloud sta anche espandendo la sua offerta di tipi di macchine della famiglia N2 VM, che ora includerà le macchine predefinite general-purpose basate su Intel di maggiori dimensioni mai proposte da Google.

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Ciò, grazie a dimensionamenti fino a 128 vCPU e 864 GB di memoria per i carichi di lavoro di scale-up che possono beneficiare di un numero maggiore di thread.

Google Cloud sta inoltre aumentando il massimo di N2 Custom Machine Types a 96 vCPU, offrendo un interessante percorso di aggiornamento dalle macchine general-purpose N1 di prima generazione.

Le nuove macchine N2 alimentate dal processore Intel Xeon Scalable di terza generazione supportano anche il VM networking a 100 Gbps introdotto di recente e le opzioni local SSD da 9 TB ad alte prestazioni.

Saranno anche disponibili come un nuovo tipo di nodo sole-tenant (128 vCPU, 864 GB), permettendo il consolidamento di carichi di lavoro più generici su un singolo nodo, pur fornendo un hardware dedicato per le esigenze di conformità, licenza e gestione.

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Ci sono novità in Compute Engine anche per quel che riguarda il tipo di macchina general-purpose N2D basato sul processore Amd Epyc di seconda generazione, annunciato l’anno scorso da Google Cloud.

La famiglia N2D ora supporta l’ultimo processore Amd Epyc di terza generazione.

Le macchine virtuali N2D potenziate dai processori Amd Epyc di terza generazione offrono, in media, oltre il 30% di miglioramento delle prestazioni in una varietà di carichi di lavoro rispetto ai precedenti processori Amd Epyc di seconda generazione, ha affermato Google Cloud.

Le VM N2D basate sui processori Amd Epyc di terza generazione offrono un ampio set di caratteristiche e opzioni. N2D supporta le VM con un massimo di 224 vCPU e fino a 896 GB di memoria, per i carichi di lavoro che richiedono un numero maggiore di thread.

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N2D include anche un’ampia gamma di forme di VM (tra cui opzioni standard, ad alta CPU e ad alta memoria) e tipi di macchine custom, che consentono di scegliere dimensioni personalizzate in base alle esigenze del carico di lavoro.

Le VM N2D supportano anche la rete ad alta larghezza di banda da 100 Gbps, introdotta di recente da Google Cloud, per soddisfare le esigenze dei carichi di lavoro ad alta velocità.

Inoltre, N2D supporta alte prestazioni di storage con disco persistente e fino a 9 TB di SSD locale. La combinazione di VM ad alta velocità con SSD locale ad alte prestazioni è vantaggiosa per i carichi di lavoro ad alta intensità di I/O.

N2D è anche disponibile come nodo sole tenant per i carichi di lavoro che richiedono l’isolamento per soddisfare i requisiti normativi o l’hardware dedicato per i requisiti di licenza.

Con l’avvicinarsi degli appuntamenti con Google Cloud Next e VMworld 2021, la società di Mountain View ha anche voluto fornire un aggiornamento sulla partnership tra Google Cloud e VMware che sta entrando – ha affermato Google – “in un nuovo capitolo”.

Molto è stato fatto nel corso dell’ultimo anno, ha sottolineato Google Cloud, tra cui l’espansione del servizio a 12 region in tutto il mondo, il multi-region networking e una migliore scalabilità per rendere facile per i clienti la rapida migrazione al cloud.

E la collaborazione tra Google Cloud e VMWare porterà molto altro ancora in futuro, ha preannunciato Big G.

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