Google ha introdotto il supporto per Ruby, il linguaggio di programmazione di uso generale molto diffuso e popolare tra gli sviluppatori, in Cloud Functions, l’offerta Function as a Service (FaaS) della società di Mountain View.
Cloud Functions è una piattaforma di calcolo leggera per la creazione di funzioni single-purpose e stand-alone che rispondono ad eventi, utilizzabile senza la necessità di gestire un server o un ambiente runtime.
Google Cloud Functions è una soluzione che può essere utile per vari casi d’uso, come ad esempio i backend server-less, applicativi, mobile o IoT, i sistemi di elaborazione dati in tempo reale e l’analisi di immagini, dei video o del sentiment e anche per le implementazioni di servizi quali i chatbot o gli assistenti virtuali.
Con il Functions Framework for Ruby, ha spiegato Google Cloud, è possibile scrivere funzioni idiomatiche Ruby per costruire applicazioni business-critical e layer di integrazione. E con Cloud Functions for Ruby, ora in Preview, è possibile eseguire il deployment delle funzioni in un ambiente Ruby 2.6 o Ruby 2.7 completamente gestito, completo di accesso alle risorse in una rete privata VPC.
Le funzioni Ruby scalano automaticamente in base al carico. È possibile scrivere funzioni HTTP per rispondere ad eventi HTTP e funzioni CloudEvent per elaborare gli eventi provenienti da vari servizi cloud e dello stesso Google Cloud tra cui Pub/Sub, Cloud Storage e Firestore.
È possibile sviluppare funzioni utilizzando il Functions Framework for Ruby, un framework functions-as-a-service open source che serve per la scrittura di funzioni Ruby portabili. Con Functions Framework si sviluppano, testano ed eseguono le funzioni localmente, e poi le si distribuisce in Cloud Functions o in un altro ambiente Ruby.
Google Cloud ha messo a disposizione una guida quickstart da consultare per imparare a scrivere le prime funzioni, nonché a testarle, effettuare il deployment, visualizzare i log e altro ancora.