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Google ascolta l’UE: su Android scelta libera del motore di ricerca

A seguito del feedback da parte della Commissione europea, che da tempo sta portando avanti un confronto con Google affinché Android fornisca possibilità di scelta più ampie per gli utenti, la società di Mountain View sta apportando alcune modifiche definite come “finali” alla cosiddetta Choice Screen.

Nel 2019, in risposta alla decisione della Commissione europea dell’anno precedente, Google aveva annunciato che avrebbe implementato una “choice screen”, cioè una schermata in cui gli utenti Android avrebbero potuto scegliere il loro fornitore del servizio di ricerca preferito tra una serie di opzioni.

Questa opzione di scelta sarebbe stata implementata su tutti i nuovi telefoni e tablet Android commercializzati nello Spazio economico europeo (EEA, European Economic Area) e nel Regno Unito dove l’app Google Search è preinstallata.

Un intervento di modifica richiesto dalla Commissione europea e volto chiaramente a mitigare la potenziale posizione dominante di Google e a favorire la concorrenza e la possibilità di scelta degli utenti tra diversi motori di ricerca.

Rispetto alla prima versione della choice screen, che aveva lasciato scontenti molti dei competitor, il design della schermata di scelta è stato ora rivisto, seguendo i suggerimenti emersi nel corso della consultazione con la Commissione europea.

La nuova configurazione sostituirà l’attuale schermata di scelta il cui funzionamento si basa su un sistema ad aste.

Google

Non solo: Google ha dichiarato che aumenterà anche il numero di fornitori di ricerca mostrati nella schermata.

Questi cambiamenti della choice screen entreranno in vigore dal primo settembre di quest’anno sui dispositivi Android, nell’area SEE e nel Regno Unito. Cioè, inizieranno ad apparire nei dispositivi distribuiti a partire da quella data in queste aree geografiche.

Google ha anche pubblicato una pagina web con tutti i dettagli sul funzionamento della nuova choice screen.

La schermata di scelta riprogettata continuerà ad apparire durante la configurazione iniziale del dispositivo e consentirà di selezionare tra un maggior numero di servizi di ricerca generale idonei, che a loro volta potranno proporsi gratuitamente. Quello selezionato diventerà poi il motore di ricerca predefinito.

Agli utenti verrà presentato un elenco a scorrimento continuo che comprende una scelta di un massimo di dodici servizi di ricerca, ha spiegato Google, che appariranno in ordine casuale.

Google sembra dunque intenzionata a soddisfare le indicazioni della Commissione europea che aveva inflitto alla società americana una sostanziosa ammenda per violazione delle norme antitrust dell’UE, per la posizione dominante sui dispositivi Android nell’ambito delle ricerche generiche su Internet.

Non si sono fatti attendere i riscontri positivi a questo annuncio da parte di Google.

Jean-Claude Ghinozzi, Presidente e CEO di Qwant, il motore di ricerca sviluppato in Francia, ha dichiarato: “Qwant desidera elogiare la Commissione europea e in particolare il cabinet del Commissario europeo per la concorrenza Margrethe Vestager, per essere andato oltre il quadro formale dei suoi interventi per favorire un dialogo tra Google e i suoi concorrenti (tra cui Qwant) che hanno richiesto un incontro tripartito.

Crediamo che questa procedura di conciliazione abbia potuto dimostrare una reale efficacia nell’affermare le ambizioni normative dei giganti digitali in Europa e che il sistema messo in atto sia un vero passo avanti rispetto alle aste che penalizzavano la concorrenza“.

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