Google+: a Michael Dell piace per il customer service

Il Ceo di Dell ipotizza un uso business del soscial network di Google. E tasta il terreno.

Google+? Potrebbe essere uno strumento utile per il customer service.
È questa la conclusione alla quale sembra essere giunto, secondo quanto riferiscono le cronache americane, Michael Dell, dopo aver esplorato con attenzione le funzionalità del nuovo social network.

Il Ceo sarebbe particolarmente interessato agli “hangouts”, le chat di gruppo di cui Google sembra per altro intenzionata a rilasciare le specifiche tecniche alle terze parti perché ne possano sviluppare personalizzazioni.
Secondo Michael Dell potrebbero rappresentare una opzione interessante per il customer service, tanto da arrivare a ipotizzare una connessione tra il servizio clienti Dell e i team di vendita, direttamente via video.

Michael Dell ha posto i suoi quesiti direttamente su un hangout di Google+, ricevendo, come è facile immaginare, numerosissime risposte.
A parte le battute di chi si è domandato se davvero il customer service di Dell desidera dialogare via video con utenti presumibilmente arrabbiati perché qualcosa non funziona, l’ipotesi sembra concretamente realizzabile, anche se sarà necessario implementare qualche funzionalità in più per restringere, al momento dell’intervento di supporto, la conversazione tra un massimo di due soggetti, invece dei nove previsti, per rendere meno complicata l’interrelazione.

Agli utenti che hanno partecipato alla conversazione, l’idea di Michael Dell sembra comunque piacere, tanto che qualcuno ha cominciato a ipotizzare le funzionalità ideali del servizio: in primis il raggruppamento delle conversazioni per topic, così che utenti con lo stesso problema possano ricevere risposta simultanea ai loro quesiti.
Qualcuno, di converso, ha sottolineato come con hangout il personale di supporto non abbia la possibilità di visualizzare il display dell’utente, fondamentale per alcuni tipi di intervento.
Non è mancato, infine, il pragmatismo di chi ha sottolineato come non è importante la modalità di erogazione del servizio di supporto, ma la competenza di chi vi lavora.

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