Gli ultraleggeri per lavorare in movimento

Dimensioni ridotte e peso di poco superiore a 1,5 Kg fanno dei subnotebook il prodotto ideale per chi lavora spesso fuori dall’ufficio. Prestazioni di tutto rispetto. Il test delle proposte di Acer e BenQ

gennaio 2005 I subnotebook sono una particolare categoria di
portatili che si presentano come una versione più piccola e più
leggera rispetto ai laptop classici, mantenendo quasi intatte le prestazioni.

Vantaggio principale di questi prodotti sono una maggior leggerezza e
compattezza della macchina, con conseguente diminuzione degli ingombri
ma un aumento consistente del prezzo, che parte da almeno 1.400 euro.
In questa sede proveremo l’Acer TravelMate 380
e il BenQ JoyBook 6000N.

Con la tecnologia Centrino si ottimizza
la batteria


Entrambi sono basati sulla tecnologia Centrino, un’innovazione introdotta
da Intel appositamente per i portatili che permette una maggior autonomia
della batteria e una diminuzione del peso della macchina.

Centrino è in realtà una piattaforma, una certificazione
che viene rilasciata solo ai notebook che possiedano un processore Intel
Pentium M, una scheda madre dotata di un chipset Intel 855 e di una scheda
wireless, per la comunicazione attraverso le reti senza fili.

Altra caratteristica è che i processori Pentium M raggiungono
prestazioni di tutto rilievo.

In questa prova abbiamo potuto testare il comportamento dei Pentium M
della serie Dothan: rispetto ai vecchi Banias,
basati su un’architettura a 0,13 micron, i Pentium M di nuova generazione
sono costruiti con un’architettura a 0,09 micron. Ciò permette,
oltre ad un guadagno di prestazioni, anche un minor consumo di batteria
e meno problemi di riscaldamento.

Durante i benchmark, abbiamo notato che i notebook provati possono rivaleggiare
senza problemi anche con i portatili classici, grazie anche alla dotazione
di RAM, 512 MB per entrambi.

Indicati per lavorare fuori dall’ufficio

Le dimensioni ridotte, come già detto, sono un tratto caratteristico
dei subnotebook e le macchine provate non fanno eccezione: la larghezza
di entrambe non supera i 30 centimetri (misura ridotta, soprattutto tenendo
conto che uno dei due notebook possiede uno schermo wide-screen) e il
peso supera di poco gli 1,5 Kg.

La compattezza di questi prodotti ha però dei lati negativi, tra
cui segnaliamo una non ottimale usabilità: in questa fascia di
computer, infatti, il monitor si aggira attorno ai 12 pollici
(tra i “fratelli maggiori” non si scende mai sotto i 14,1
pollici), mentre le tastiere sono più piccole e scomode rispetto
ai laptop classici.

Inoltre si deve notare la presenza di scomodi lettori o masterizzatori
CD-DVD esterni (le dimensioni non permettono infatti la presenza di un
lettore integrato), da collegare al notebook in caso di necessità.



Altra peculiarità di questi prodotti è l’aspetto indubbiamente
elegante che le case produttrici hanno voluto dare alle macchine.

La disposizione dei tasti aggiuntivi è molto ricercata: ad esempio,
il TravelMate possiede un tasto che, se configurato, si illumina all’arrivo
di una nuova e-mail.

Questa cura quasi maniacale arriva anche ad aggiungere oggetti in dotazione
di certo non ordinari: emblematico è il caso del JoyBook di BenQ,
che viene fornito in bundle con una borsa porta-notebook

Un altro aspetto che verrà sicuramente apprezzato dagli acquirenti
di questi prodotti è l’enorme dotazione software che queste
due macchine mettono a disposizione.

Il target di questi prodotti è abbastanza comprensibile: versatilità,
compattezza, lunga durata della batteria e ottime prestazioni sono tratti
caratteristici di portatili dedicati all’utenza professionale.

I prezzi di queste macchine si aggirano attorno ai 1.500 euro, prezzo
giustificato unicamente dalla compattezza e dalla leggerezza dei portatili.
Nel mercato odierno, notebook classici con prestazioni simili possono
costare qualche centinaio di euro in meno.

Come abbiamo eseguito i test

I programmi di benchmark sono strumenti indispensabili per testare le
prestazioni di un computer o di singoli componenti. Questi provano le
prestazioni dell’intera macchina con diversi metodi per poi giudicarla
il più delle volte con un voto univoco.

I software che sono stati usati in questa prova sono MobileMark 2002,
PCMark04 e il Windows Media Encoder.

MobileMark installa una serie di applicazioni (da WinZip
a Word, da Adobe Photoshop a Macromedia Flash) e, attraverso uno script
simula un utilizzo tipico del portatile, con tanto di tempi morti o “pause
caffe”. Si occupa del calcolo della durata delle batterie
e, alla fine del test, dà un voto alle prestazioni della macchina
nel suo complesso.

PCMark04, invece, esegue alcune decine di routine (in
pratica dei sottoprogrammi che “stressano” le varie componenti
del computer) per poi dare un voto univoco alla macchina.

Windows Media encoder è invece stato usato per testare i tempi
delle macchine nel comprimere un file video di circa 92 MB. I test sono
stati eseguiti su piattaforma Windows XP Professional.

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