Gli studenti vogliono un e-learning più umano

Secondo un’indagine del Politecnico di Milano nelle scuole non manca la competenza sulle nuove tecnologie. ma la formazione a distanza così non va

La competenza c’è, manca invece la propensione all’uso di metodi innovativi
per lo studio. E’ uno dei risultati di Kiwi (Knowledge interaction Web
information) l’indagine realizzata dal Metid (Metodi e tecnologie innovative per
la didattica) del Politecnico di Milano in collaborazione con l’Università
Milano-Bicocca e la Cattolica per capire quali sono le tendenze relative all’uso
delle nuove tecnologie in ambito formativo ed evidenziare qual è il ruolo della
scuola nel rapporto tra gli studenti e l’Ict.



L’indagine effettuata su un
campione

di studenti di Lombardia e Calabria ha evidenziato la buona dotazione tecnologica visto che praticamente tutti hanno a disposizione un pc e si connettono frequentemente alla rete. L’80% degli intervistati considera Internet un canale formativo molto utile, mentre riservato a una nicchia è l’uso di e-book, cellulare o lettore Mp3.
In particolare gli
ultimi due hanno spesso il ruolo di strumenti per compiere illeciti (copiare o
passare informazioni soprattutto durante i compiti in classe).



Meno considerato
, invece, l’e-learning. Il 42% ne ha sentito parlare e ne sa dare una definizione più o meno esatta. Il 33% ha avuto un’esperienza di e-learning, ma in generale gli studenti considerano la formazione online per lo più come la presenza di materiali didattici in rete e pochi considerano le opportunità offerte da forum di discussione, chat o classi virtuali. In particolare viene però apprezzata la possibilità di usufruire dei materiali in qualsiasi momento.


L’incremento dell’autonomia si sconta però con l’assenza o
la debolezza di una guida, la disumanizazzione del rapporto allievo-insegnante,
il rischio di dispersione e la mancanza di momenti di interazione. Questi,
secondo il campione, i difetti principali dell’e-learning che per essere più
appetibile dovrebbe prevedere una costante presenza online del docente, lezioni
via Internet, e reciprocità dello sguardo fra studente e docente.

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