Gli outsider dello storage

Acopia Networks e Linux Networx raccolgono i consensi degli investitori per i loro progetti.

Un paio di outsider dello storage sono assurti all’attenzione negli ultimi giorni, trainati in prima fila dal fatto di aver ricevuto sostanziosi finanziamenti da parte del mondo degli investitori.


Si tratta di Acopia Networks e Linux Networx, società che hanno raccolto, rispettivamente, 25 e 40 milioni di dollari da fondi e investitori istituzionali per espandere il proprio business nello storage networking.


La prima, più start-up in senso tradizionale della seconda, produce switch per la gestione dei dati non strutturati in chiave on demand, i dispositivi Arx 6000 e Arx 100, dove la sigla sta per Adaptive Resource Switching.


I sistemi vengono indirizzati anche alla gestione dei file per attività di presentation e per la distribuzione dei dati.


Ma è l’aspetto di storage management a interessare maggiormente. In questo campo di attività le soluzioni di Acopia prendono in carico la gestione di più isole di storage, multipiattaforma, collocandole in un pool unico, amministrandole in modo “adattivo”, cioè spostando file e directory senza recare fastidio all’applicazione che li ha in uso.


Linux Networx, invece, ha rilasciato un sistema di storage cluster chiamato Xilo. Simile a un Nas, ma anche a un Raid, per diretta ammissione del management della società, Xilo usa dischi hot swap e sistemi Raid per la protezione dei dati e utilizza il cluste file system Lustre, che però non fa di Xilo un progetto open source in senso tradizionale.


Il software di gestione della soluzione di storage networking di Linux Networx, infatti, è proprietario. Solo le vecchie versioni di Lustre vengono rese pubbliche, mentre quelle attuali e gli upgrade sono “chiusi”.


Sistema, evidentemente, che funziona, dato che la società ha appena raccolto 40 milioni di dollari per poter andare avanti nella propria missione.

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