Gli Msp nel mirino di Cyberoam

Attraverso il distributore Horus, la società, specializzata nell’ambito delle appliance hardware e virtuali di sicurezza, punta a nuovi mercati. Sicurezza e identità sono inscindibili.

Indirizzano il mercato dei service provider, degli Msp e delle grandi imprese con uffici dislocati sul territorio le ultime appliance virtuali per l‘Unified Threat Management, annunciate da Cyberoam, che complementa così la sua offerta di appliance Utm hardware.
La società, fondata nel 1999 e fin dall’inizio focalizzata nell’ambito delle appliance di rete e dei firewall multifunzionali, ha sempre avuto come target primario il mercato delle piccole e medie imprese che indirizza, in tutto il mondo, con una rete di 70 distributori e 4.500 rivenditori.
”L’ampliamento della nostra offerta prodotto – spiega il Ceo Hemal Patel – è legato alla volontà di rispondere meglio alle diverse esigenze delle aziende su tutti i mercati sui quali operiamo”, a maggior ragione adesso che una serie di movimenti interni a questo segmento di mercato (dall’acquisizione di Sonicwall da parte di Dell a quella di Astaro da parte di Sophos) ”ne ha cambiato un po’ la fisionomia”.
La volontà di allargare il perimetro d’azione porta oggi Cyberoam a focalizzarsi su alcuni ambiti chiave, come cloud e Byod, così come a ”certificare le sue soluzioni per poter lavorare anche nel mondo del Government”.

In Italia, che rappresenta insieme a Francia e Spagna uno dei tre mercati più importanti in Europa per la società, Cyberoam è presente da quattro anni, sempre attraverso una rete di channel partner e i risultati sono tali che ”raddoppiamo il nostro business ogni anno”.
Fin dall’inizio, la distribuzione delle soluzioni Cyberoam è stata seguita da Horus, in un’ottica di percorso di collaborazione positiva, come lo definisce il general manager Massimo Grillo.
”Fin dall’inizio – spiega – Cyberoam si è proposto come innovatore, sposando l’idea di identità dell’utente imprescindibile dalla sicurezza”.
La scelta vincente è stata dunque quella di investire su un concetto di sicurezza basata sull’identità, indirizzando dunque tematiche come identity management, Vdi, desktop virtualizzati: ”Parliamo dunque di soluzioni già indirizzate al cloud e al mobile”.

In qualità di distributore, Horus segue anche la selezione dei partner di canale, che avviene in base a criteri di proattività, progettualità, oltre naturalmente agli skill tecnici.
”Ci interessa la capacità di organizzare un progetto di infrastruttura di sicurezza, così come la capacità di proposizione innovativa sul mercato”.
In Italia Cyberoam lavora con un centinaio di partner Gold e Platinum e circa 400 partner autorizzati: i diversi livelli di certificazione corrispondono anche a un diverso numero di tecnici da garantire in azienda.

L’attenzione di Cyberoam oggi si focalizza verso tipologie differenti di partner, che includono Managed Service Provider, solution provider e system integrator, in grado di indirizzare una offerta chiara e semplice per le piccole e medie imprese, vale a dire quelle realtà in cui manca un interlocutore qualificato, alle quali proporre una infrastruttura di security in cloud avvalendosi della console di gestione Cyberoam.
Non mancano nel ventaglio, naturalmente, nemmeno i system integrator in grado sia di gestire i clienti più strutturati.

”La chiave è la modularità e le nostre soluzioni la consentono” ribadisce Grillo, che sottolinea come si parli di firewall di nuova generazione, con reportistica integrata, che includono antivirus sia sulla navigazione sia sulla posta in ingresso e uscita, controllo della navigazione, per controllo il consumo di banda, e ancora filtering, spam protection, gestione multigateway.
”Si possono attivare funzionalità che impediscono l’upload di file
o l’invio di determinati file, senza mai trascurare l’aspetto dell’esperienza utente”
.

Per quanto riguarda i mercati di riferimento, fermo restando che ”Tutti i settori che in qualche modo sono toccati da internet hanno bisogno di soluzioni di questo tipo e che dunque ci muoviamo trasversalmente in tutti gli ambiti, coprendo clienti che vanno dal microufficio al ministero, qualche carenza l’abbiamo sul mercato education. Per quest’anno ci interessa aumentare la penetrazione sull’area government”.

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