Gli iSeries di Ibm lanciano la capacità temporanea “on demand”

I tre modelli iSeries di Big Blue, che debutteranno il prossimo mese, potranno essere accesi o spenti a seconda delle effettive esigenze.

20 gennaio 2003 Ibm potenzia le proprie strategie nell’area del computing on demand e introduce i primi server in grado di operare in entrambe le direzioni acceso/spento. I modelli iSeries 825, 870 e 890, la cui distribuzione ufficiale dovrebbe partire dal prossimo 21 febbraio, dovrebbero dunque offrire ai manager It la possibilità di attivare e spegnere le Cpu Power4 addizionali a seconda delle necessità. Tutti i modelli sono in grado di operare su Os/400, Linux, Unix e Windows; l’825 viene commercializzato, con tre processori live e tre inattivi, al prezzo di 75mila dollari, l’870, con 8 processori live e 8 inattivi, a 310mila dollari e l’890, disponibile in configurazioni a 16 o 24 vie (ognuna con l’opzione di integrare 8 Cpu “dormienti”), al prezzo base di 820mila dollari. I server scalabili rappresentano una parte dell’iniziativa di Big Blue (in cui sono già stati investiti 500 milioni di dollari) per accrescere l’interesse nei modelli iSeries che, in precedenza, facevano capo all’offerta di server As/400. La possibilità di utilizzare la potenza dei server in questione, secondo le effettive esigenze, misurando la loro operatività, secondo quanto dichiarato da Ibm, e rappresenta la trasformazione della tecnologia della piattaforma che farà da base ai server Unix based pSeries e ai mainframe zSeries dell’azienda. Ibm sta richiedendo 1.100 dollari al giorno per processore per l’utilizzo degli iSeries 825 e 1.300 dollari per il modello 890. Aggiungere permanentemente un singolo processore all’825 costerà, invece, 50mila dollari (60mila per il modello 890).

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