Gli europei vogliono tassare il mondo via Internet

Il Parlamento Europeo ha approvato una proposta che mira a imporre l’applicazione dell’Iva sui beni scambiati digitalmente attraverso Internet da parte di fornitori extra-UE. Il provvedimento andrebbe così a colmare il gap competitivo tra aziend …

Il Parlamento Europeo ha approvato una proposta che mira a imporre
l’applicazione dell’Iva sui beni scambiati digitalmente attraverso
Internet da parte di fornitori extra-UE. Il provvedimento andrebbe
così a colmare il gap competitivo tra aziende europee e non europee,
anche se molti osservatori dubitano sulla reale fattibilità di questa
applicazione. Sull’imposta si sono detti contrari i
Liberldemocratici: la parlamentare europea Diana Wallis ha dichiarato
che "una tassa sul commercio elettronico non incoraggia la crescita
degli scambi attraverso Internet". La stessa Wallis ha ammesso
l’esistenza di un margine concorrenziale favorevole alle aziende
extra-europee, ma ha sottolineato che la proposta appena approvata è
troppo complessa e di difficile implementazione. Esprimendo rammarico
per i risultati della votazione, la Wallis ha concluso:
"L’obiettivo a breve termine è lodevole, ma il modo di realizzarlo
è mal formulato. Avrei preferito che il Parlamento stabilisse di
abolire del tutto l’Iva sul commercio elettronico, piuttosto che
estenderne l’applicazione alle nazioni non UE che vogliono fare
affari nei nostri confini consegnando beni digitali ai loro
clienti"
. Per alcuni consulenti fiscali, come Bernadette Smith,
dello studio legale Tarlo Lyons, la cosa potrebbe forse funzionare,
ma con parecchie incertezze sull’effettiva scala dei tempi.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome