Gli effetti positivi della videocomunicazione

Una ricerca presentata da Cisco analizza come le comunicazioni video migliorino le relazioni di business.

Secondo uno studio presentato in questi giorni da Cisco, intitolato “Successful Video Communications” e condotto da Pearn Kandola con l’obiettivo di analizzare la psicologia della comunicazione nel mondo business, le applicazioni per la videocomunicazione aiutano le discussioni nei meeting online, rafforzano le relazioni e migliorano il rapporto fra le persone.
Tuttavia, evidenzia lo studio, per alcuni soggetti, la comunicazione in video ha ancora l’effetto di aumentare il livello d’ansia e di inibizione: perché diventi uno strumento di comunicazione efficace, è importante che le imprese aiutino i loro dipendenti a sviluppare competenze adeguate per sfruttarla al meglio.

La comunicazione video sta diventando una norma fra i team dispersi geograficamente e rappresenta un’alternativa fattibile agli incontri di persona. Importante è però stabilire come abbattere le barriere psicologiche che ne ostacolano l’uso, e come le persone possano sviluppare la necessaria familiarità, fiducia e tranquillità per usarla regolarmente.

La ricerca evidenzia quali effetti l’utilizzo del video possa avere su persone con diversi tipi di personalità, analizzando sei differenti figure.
Leader/ Dominatore: colui che guida il meeting. La possibilità di vedere tutti i partecipanti alla riunione riduce il rischio che egli domini eccessivamente la discussione.
Energetico/Distratto: il video rende più stimolante la situazione, riducendo i momenti di distrazione e aumentando l’impegno.
Pensatore/Sfuggente: riflette in modo approfondito sui temi in discussione. Potendo cogliere i segnali visivi, si riduce il rischio che i suoi momenti di riflessione siano interpretati scorrettamente come disimpegno.
Amichevole/Chiacchierone: rischia di parlare troppo al posto degli altri o di provocare digressioni rispetto al tema in agenda. La possibilità di vedere i colleghi fornisce un contesto per interpretare le pause naturali della conversazione, riducendo il loro bisogno di “riempire” i momenti di silenzio.
Creativi / Astratti: caratterizzati da una grande ricchezza di creatività e di idee audaci, restano più ancorati alla discussione grazie alla maggiore ricchezza di interazione.
Atterratori/Ostruttivi: il video dà loro una presenza visiva durante le riunioni, aiutandoli a fare ascoltare le proprie opinioni senza dimostrarsi troppo ostruttivi.

Ma non è tutto. Secondo lo studio, la comunicazione video può aiutare ad accelerare la costruzione della relazione in culture differenti, ad esempio tra quelle cosiddette “ad alto contesto” quali quella cinese, giapponese e mediorientale – in cui la relazione si basa sull’integrità e sul valore dato all’interazione sociale e quelle “ a bassa distanza”, come accade in Paesi quali Germania, Svezia, Danimarca, in cui generalmente fra colleghi ci si relaziona in modo paritario, al di là della posizione formalmente detenuta in azienda.

Lo studio ha poi tracciato un’analisi delle diverse tipologie di comunicazione video, evidenziando quali sono i contesti ai quali meglio si adatta.
Video telefonia: viene utilizzata nelle comunicazioni quotidiane. Facile da usare; la qualità del segnale video può ridurre la trasmissione dei segnali visivi.
Video conferenza basata su web – Usata nelle riunioni di team con individui distribuiti geograficamente ed in incontri con persone esterne al gruppo. E’ ampiamente accessibile; le piccole dimensioni delle immagini rendono difficile cogliere i segnali visivi.
Video conferenza – Incontri di gruppo con una o due persone in ognuno dei luoghi connessi. Qualità video migliore rispetto alle webcam, ma può essere insufficiente a cogliere i segnali più sottili. La qualità audio può risentire negli incontri con tanti partecipanti.
Telepresenza – Utile per mantenere vive relazioni di alto livello a distanza. Più vicina all’esperienza di incontro dal vivo, le immagini a dimensioni reali veicolano il linguaggio del corpo e i gesti.

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