Gli attacchi online sfruttano sempre più Java

I motivi? E’ un software multipiattaforma e cross-browser. Sette delle prime 10 minacce scoperte dal Malware Protection Center di Microsoft hanno come oggetto Java.

A fine aprile, Microsoft ha rilasciato Safety Scanner, un nuovo strumento gratuito per l’analisi rapida del personal computer ed il controllo della presenza di eventuali malware.

Su 420.000 copie dell’applicazione prelevate dal sito web del colosso di Redmond nel corso della prima settimana, circa 20.000 installazioni del prodotto hanno rilevato delle infezioni sui sistemi Windows sottoposti a scansione.

Secondo quanto riferito dal Malware Protection Center (MMPC) di Microsoft, ciscun sistema infetto presentava una media di 3,5 minacce, sintomo evidente di un’aggressione già avvenuta o comunque di un attacco imminente.

Scott Wu e Joe Faulhaber, membri del team di MMPC, hanno spiegato che tra le prime dieci minacce più ricorrenti, sette sarebbero collegate ad attacchi che prendono di mira vulnerabilità conclamate della piattaforma Java. Secondo Microsoft solamente due gravi vulnerabilità scoperte in Java avrebbero generato l’85% delle aggressioni sferrate nei confronti della soluzione a marchio Oracle.

Marc Fossi, direttore del “security response team” di Symantec aveva, lo scorso anno, così motivato il sempre crescente interesse – da parte dei malintenzionati – nei confronti di Java: “si tratta di un prodotto software cross-browser e multipiattaforma; per questo è considerato così appetibile anche dagli aggressori“.

Microsoft Safety Scanner sostituisce un antimalware online divenuto ormai obsoleto ed utilizza, per porre sotto esame il sistema degli utenti, la stessa tecnologia ed il medesimo database delle firme sfruttato sia da Security Essentials che da Forefront Endpoint Protection (applicazione destinata in particolare alle imprese).

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