Gli archivi scoppiano, ci vuole la cura

Le grandi aziende non hanno più spazi dove archiviare la quantità di documenti che producono Le medie imprese si affidano a un canale competente in grado di offrire loro soluzioni personalizzate mentre le piccole puntano alla flessibilità e all’economicità Gli operatori imparino a proporsi in

I documenti, che siano essi prodotti internamente o ricevuti dall’esterno, devono essere archiviati in azienda, con la possibilità di poterli reperire in breve tempo all’occorrenza.

E la quantità di dati aumenta proporzionalmente con le dimensioni dell’azienda, creando problematiche non solo di gestione, ma anche di spazi.

«I clienti di tipo enterprise, dalle Banche, alla Distribuzione e, soprattutto, le Telco e la Pa chiedono nuove soluzioni storage che riducano lo spazio necessario per archiviare i propri dati – conferma Lorenzo Gasparello, country manager di Quantum per l’Italiae che permettano di replicare i dati utilizzando le Wan esistenti per poter costruire nuovi “disaster recovery” a costi contenuti.

Un’esigenza in continua crescita che offre opportunità interessanti per gli operatori del settore, trasformandosi in un’ottima opportunità per proporre agli utenti finali nuove soluzioni per memorizzare e archiviare in modo sicuro i dati digitali. Ma le terze parti devono avere molte competenze: dalla capacità di progettare e installare le San alla conoscenza dei più diffusi software di back up per poter installare librerie automatiche per effettuare il ripristino dei dati
».

Si archivia tutto, e per non rischiare di lasciare indietro nulla, spesso si effettua il back up anche di ciò che non serve. Ma lo spazio sui supporti diventa un bene prezioso da gestire con attenzione. Symantec calcola che i volumi di dati raddoppiano ogni due anni, mentre la percentuale media di utilizzo della capacità storage è ferma al 30-35%.

«Ingenti quantità di dati duplicati non solo sono inutili, ma occupano anche spazio prezioso – dichiara Bernardo Palandrani, commercial & channel manager di Symantec Italia -. Una gestione non corretta dello storage conduce a problemi di spazio, alimentazione e raffreddamento, giungendo all’inevitabile punto di rottura come già accaduto a numerosi data center.

Se le aziende vogliono davvero risolvere la situazione devono affrontare il problema alla radice analizzandone i singoli aspetti: le piattaforme, la gestione e il business. Sulla base di ciò abbiamo recentemente lanciato Storage United, una nuova strategia volta a supportare i professionisti dello storage enterprise nella risoluzione delle cause che continuano a sospingere i costi e la complessità degli ambienti storage.

Grazie all’approccio software-oriented, questa iniziativa consente, anche in data center ampi ed eterogenei, di unificare le diverse piattaforme storage, integrare le varie “isole” di gestione e allineare le operazioni storage al business per erogarlo sotto forma di servizio
».

Un servizio che Symantec propone ai grandi clienti sia in maniera diretta, sia attraverso collaborazioni con grosse realtà internazionali e nazionali, tipicamente system integrator, cui richiede competenze sia riguardo le proprie soluzioni, sia nella capacità di proporsi in maniera adeguata alle esigenze dei clienti.

«Un aspetto, questo, particolarmente importante – sottolinea Palandraniin quanto spesso Symantec agisce da committente, delegando l’erogazione dei servizi al partner, al quale viene richiesta una presenza diretta e costante sul cliente. Alle terze parti mettiamo a disposizione strumenti di formazione, oltre che programmi di certificazione».


Quei file che diventeranno “oggetti”
Due saranno gli elementi che cambieranno il panorama dello storage nel prossimo futuro. Il primo è il cosiddetto storage object-based, mentre l’altro è costituito dal ripristino dei dati non strutturati.

Ne è convinto Hu Yoshida, chief technology officer di Hitachi Data Systems, che spiega: «In futuro, saranno fattori quali la multimedialità, il social networking o la diffusione di tecnologie come l’Rfid a contribuire maggiormente alla crescita dei dati. In questo scenario, la sfida sarà quella di gestire il salvataggio, la conservazione, il management e il recupero dei dati identificando questi ultimi come oggetti piuttosto che come file o blocchi.

Ciò richiederà l’utilizzo di sistemi di storage object-based nei quali i meta-dati, gli attribuiti dei file e le policy per il loro utilizzo saranno salvati insieme all’oggetto (dato). Ciò permetterà di sgravare gli storage controller dalla gestione dei dati e di dedicare la piattaforma applicativa all’elaborazione dei dati e delle informazioni
».

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