Gli acquisti difensivi

Amd compra Ati, Hp Mercury. Ma qual è la logica alla base di queste operazioni?

In entrambi i casi, va detto, le indiscrezioni datate
qualche settimana o un paio di mesi avevano visto giusto.
Solo che, in un
caso e nell’altro, le ipotesi erano talmente vaghe da farle ricadere nel gossip
da mercato finanziario.

E invece, a distanza di un paio di giorni l’una
dall’altra, entrambe le operazioni sono state approvate, sottoscritte e
annunciate.

Così Amd si porta in casa Ati e Hp rileva Mercury.

Due
operazioni estremamente diverse nella sostanza e nei contenuti, ma alle quali
sottende, di fondo, una logica molto smile.
Che è quella della
difesa.

E’ vero: nell’un caso e nell’altro le aziende acquisite portano
il valore delle tecnologie non ancora sviluppate in casa, e quindi si potrebbe
trattare di acquisizioni in logica di espansione.

Tuttavia, nell’un caso
e nell’altro, le aziende acquirenti hanno sentito negli ultimi mesi forte la
pressione delle loro dirette concorrenti. Amd da parte di Intel.
Hp da parte
di Ibm e CA, per non parlare di Oracle, sul fronte del system management e –
soprattutto – delle SOA, area nella quale non aveva finora sviluppato alcuna
competenza specifica.

Ecco allora che il quadro cambia.
Si acquista
per guadagnare terreno.
Per occupare qualche posizione in più.
Soprattutto
per non farsi soprendere senza difese qualora l’altro decidesse di passare
all’attacco.

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