Giustizia e Ict entrambe marginali

Sono finiti i soldi per l’Ict della Giustizia italiana. Dopo aver informatizzato l’attività per accelerarla, c’è il rischio di blocco totale. Ma Alfano garantirebbe la continuità.

Gli uffici giudiziari italiani, ampiamente informatizzati, potrebbero restar chiusi per una parte dell’anno in corso. Una circolare del ministero della Giustizia della fine del 2010 avrebbe infatti comunicato la mancanza dei fondi necessari per i servizi di manutenzione ed assistenza ai servizi informatici.

“C’è il concreto rischio che la giustizia possa subire un altro colpo ferale a causa degli ulteriori disservizi che potranno crearsi”, aveva detto a caldo Luca Palamara, presidente dell’Associazione nazionale magistrati; “da tempo sosteniamo la necessità di considerare il settore giudiziario un settore strategico per il Paese e, invece, dobbiamo amaramente constatare come avvenga sistematicamente il contrario. Se l’informatizzazione dovesse venire meno, il principale sconfitto sarebbe il cittadino”.

Successivamente i termini della questione sembrano essersi chiariti. “Prendiamo atto di quanto dichiarato dal capo dipartimento dell’organizzazione giudiziaria del ministero della Giustizia Luigi Birritteri”, ha successivamente dichiarato Palamara, riferendosi alla garanzia sull’impegno diretto di Angelino Alfano, ministro della Giustizia, per una soluzione in tempi brevi. Il feed del Ministero della Giustizia riporta notizia d’una riunione operativa sull’argomento tenuta la mattina del 4 gennaio.

Nel frattempo, per altro una nota Ansa precisa che “il rischio del blocco degli uffici giudiziari non sussisterebbe, in quanto “si è interrotta l’assistenza, non il servizio“, citando in proposito una nuova dichiarazione di Birritteri rilasciata al Gr1 della Rai, che però ha precisato che “non ci sono più i 33 milioni di Euro necessari ad onorare integralmente” il contratto  di assistenza della gestione e manutenzione dei servizi informatici degli uffici giudiziari.

Sulla questione il commento finale di Palamara è comunque negativo: “ancora una volta scontiamo la scarsa attenzione su quelli che sono le reali problematiche del mondo della giustizia e il fatto, soprattutto, di non considerarlo come un settore di valenza strategica”.

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