Home Software Sviluppo GitLab, la piattaforma DevOps integrata riorganizza la sua offerta

GitLab, la piattaforma DevOps integrata riorganizza la sua offerta

La piattaforma DevOps integrata GitLab ha deciso di eliminare gradualmente i tier Bronze e Starter per passare ad un modello di abbonamento a tre piani.

I clienti esistenti dei piani Bronze e Starter, ha spiegato la società open-core, possono scegliere di rimanere sullo stesso livello fino alla fine del loro periodo di subscription e possono rinnovare al prezzo attuale per un ulteriore anno o passare al livello Premium con uno sconto significativo.

Perché GitLab ha deciso di affrontare questa riorganizzazione che, come vediamo a breve, è anche di ridenominazione dell’offerta?

Negli ultimi anni, ha spiegato il team, GitLab si è evoluto in una piattaforma DevOps completa.

Molti clienti Bronze/Starter hanno adottato GitLab solo per il source code management (SCM) o la continuous integration (CI), ma GitLab è ora una robusta piattaforma DevOps che può sostituire intere toolchain e con cui i suoi clienti stanno ottenendo rilasci più veloci, costi inferiori e sviluppatori più produttivi.

Il livello Bronze/Starter non soddisfa l’hurdle rate che GitLab si aspetta da un tier e sta dunque limitando gli investimenti che possono essere fatti per migliorare la piattaforma per tutti i clienti. La previsione della società è che chiudere il tier Bronze/Starter aiuterà ad accelerare lo sviluppo sulle esigenze prioritarie dei clienti, come il miglioramento dell’usabilità, della disponibilità, delle prestazioni e la fornitura di sicurezza e conformità di livello enterprise.

GitLab

Naturalmente questa scelta potrebbe diventare controversa e suscitare perplessità e malumori, perché viene a mancare il piano entry-level a pagamento che prima era di pochi dollari, mentre ora si passa da quello gratuito, con i suoi limiti, direttamente a quello Premium, che costa 19 dollari per utente al mese. Ma è altrettanto comprensibile che la società si preoccupi di razionalizzare l’offerta in base alle risorse e alle potenzialità.

Il livello Free, sottolinea inoltre GitLab, include l’89% delle caratteristiche del piano Bronze/Starter, e quindi rimane comunque un’opzione molto valida per affrontare i primi passi in DevOps. Solo l’anno scorso, evidenzia ancora GitLab, sono state aggiunte oltre 450 nuove funzionalità al piano Free, e la società si è impegnata a non spostare mai le funzionalità open source ai livelli a pagamento.

Inoltre, GitLab ha anche spostato la suite di osservabilità e molte altre funzionalità nel tier Free. Per i clienti che invece richiedono più controllo sui loro processi DevOps e sul supporto, il livello Premium di GitLab è un’offerta più adatta del Bronze/Starter, secondo il team della open-core company.

Per quanto riguarda la riorganizzazione e la definizione con nuovi nomi dei piani di GitLab, ora i tre tier sono: Free (ex Free / Core), Premium (ex Silver / Premium) e Ultimate (ex Gold / Ultimate). Il primo è per iniziare con DevOps, il secondo per i team di lavoro, il terzo (dal costo di 99 dollari per utente al mese) per le organizzazioni.

Il cambio dei nomi è stato deciso per rendere il prodotto il più facile possibile da capire e da usare. GitLab si era resa conto che una denominazione incoerente tra le offerte SaaS e self-managed poteva confondere, considerando che il set di funzionalità è in gran parte omogeneo. Per questo motivo ha deciso di avere nomi di tier coerenti per le due opzioni di distribuzione e ogni livello continuerà ad avere opzioni di deployment SaaS o self-managed.

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