Giavazzi: Europa e Usa reazioni diverse alla crisi

L’economista rileva un gap di agilità fra le due economie. Per Gartner, l’It può dare l’efficienza necessaria, a partire dal Bpo

«Dopo sei mesi passati negli Usa, una volta ritornato in Italia mi sembra di essere arrivato sulla luna» ha esordito Francesco Giavazzi, professore ordinario di economia politica all’Università Bocconi e visiting professor del Massachusetts Institute of Technology durante un convegno organizzato da Gartner per il mondo finanziario.

L’economista ha osservato che l’America e l’Europa sono due mondi che interpretano la crisi in modo diverso: uno che parla di occasione e di ripartenza e l’altro, più pessimista, che parla di rifare la storia.

Per capire a che punto siamo, Giavazzi ha osservato che negli Stati Uniti ci sono due correnti che si scontrano.

Da una parte ci sono forze che spingono in giù, come la riduzione della ricchezza delle famiglie e la caduta della fiducia dei consumatori, dall’altra forze che spingono in su, rappresentate da spesa pubblica, tasse e stabilizzatori automatici (ricostruzione delle scorte).

Oggi prevale ancora la corrente che tira in basso, e la difficoltà è prevedere quando dovrebbe prendere il sopravvento la fase positiva. Secondo una recente previsione di Christina Romer, presidente del Council of Economics Advisers, l’economia Usa dovrebbe tornare a crescere nell’ultimo trimestre dell’anno, per arrivare nel 2010 a un +3%, mentre per la Bce in Europa la crescita della domanda è frutto del processo di ricostruzione delle scorte che si sono esaurite, per cui il dubbio è se questi segnali positivi sono destinati a esaurirsi e che ripercussioni avrà il continuo aumento della disoccupazione.

Da queste considerazioni emergono alcuni rischi che possono prevalere sulla corrente positiva e che riguardano l’enorme accumulo del debito pubblico che hanno alcuni paesi, l’inflazione, le banche e il sistema del credito in generale.

«La Storia insegna – ha osservato Giavazzi – che dai debiti i paesi sono usciti o cancellandoli, o aumentando l’inflazione o crescendo. Sul fronte del risparmio, se la recessione sarà di breve durata, le famiglie ritorneranno a vivere come prima e a risparmiare, ma un quadro ben diverso emergerebbe se fosse più lunga del previsto. Certo è che non ci troviamo nella situazione del 1929, perché i Governi oggi si sono mossi meglio rispetto ad allora».

Attualmente l’Europa è in ritardo di sei mesi rispetto agli Usa e uno dei timori espressi dall’economista per quest’area sta nel fatto che non è ancora chiaro quale sia l’esposizione delle banche, soprattutto tedesche, verso i titoli tossici, in quanto non c’è ancora una completa trasparenza del sistema.

A Giavazzi hanno fatto eco gli analisti di Gartner, per dimostrare come, soprattuto con l’aiuto dell’It, il settore finanziario può riorganizzarsi in modo nuovo, puntando sull’efficienza e sulla capacità di individuare quali sono le reali priorità per il business.

Come forma di risparmio è stato consigliato il Business process outsourcing, mentre Annalisa Erba, managing vice president Consulting di Gartner, nel parlare di agilità e innovazione ha sottolineato che anche nel mondo finanziario stanno emergendo nuovi business model e nuovi concorrenti, per cui sta aumentando la complessità del settore e dei prodotti finanziari.

Tra i consigli per innovare, l’analista ha citato il fatto di poter attivare un nuovo modello di agenzia polifunzionale (che vuol dire non proporsi ai clienti solo come banca, ma anche come erogatore di servizi che esulano dal core business, come per esempio vendita di viaggi), la multicanalità, prestiti peer-to-peer e la gestione olistica del rischio.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome