Già al tramonto l’era Apotheker

Dopo undici mesi, il board di Hp potrebbe decidere di sostituire il suo Ceo. La svolta verso un modello fatto di software e servizi e di abbandono radicale dei pc non convince i mercati. L’interim potrebbe tornare a una donna.

Non è passato nemmeno un anno dall’insediamento di Leo Apotheker alla guida di Hp, dopo l’estate turbolenta delle dimissioni di Mark Hurd.
E dopo un altro agosto non certo tranquillo, dopo la dichiarazione d’intenti di dismettere uno dei business più saldamente presenti nel suo Dna, Hp potrebbe decidere che sia già arrivato il momento di chiudere anche l’era Apotheker.

Secondo le fonti Usa, Wall Street in primis, il board della società si sarebbe incontrato nella giornata di ieri proprio per valutare l’ipotesi di esautorazione del manager, dopo aver valutato uno dei dati più difficilmente contestabili: in meno di 11 mesi il valore di mercato della società si è praticamente dimezzato e le azioni hanno perso il 45% del loro valore dalla data in cui Apotheker è salito in sella.

Molti analisti concordano nel sottolineare come la strada disegnata da Apotheker discosti troppo Hp da un modello di business che è troppo radicato nel suo Dna: trasformarla in una software company, così come di fatto sta facendo Apotheker, non pare una scelta saggia né la migliore strategia, sia in considerazione della storia dell’azienda, sia in considerazione delle dimensioni del mercato.
Eppure Hp questa svolta l’ha dichiarata, non in virtù di una decisione autoritaria del suo Ceo, ma con l’avvallo e il pubblico sostegno di tutto il board che ad agosto l’ha votata.
E in ogni caso, già undici mesi fa, chiamando a bordo l’ex Ceo di Sap, il board non poteva non essere consapevole di essere sul punto di passare il timone a un uomo di software.

In ogni caso, e anche questo è un dato di fatto, se è vero che le azioni di Hp sono crollate in agosto, in concomitanza con l’annuncio, è altrettanto vero che è bastato ventilare l’ipotesi di esautorazione del Ceo per far riguadagnare il titolo un 11,7% nella sola seduta di ieri.

Sembrerebbe dunque aperta la corsa alla successione.
Molti analisti convergono sulla figura di Meg Whitman, già Ceo di eBay, che si è unita al board della società nel corso di quest’anno.
Sarebbe un ritorno a una guida al femminile dopo l’era Fiorina.
Per la Whitman ci sarebbe un ruolo ad interim, in attesa di capire quale direzione l’azienda debba davvero prendere.
Di certo, se l’uscita di scena di Apotheker dovesse essere davvero prossima, il turnover assumerebbe carattere di necessità e urgenza: impossibile lasciare l’azienda senza una guida in un momento non solo di particolare turbolenza e difficoltà sul mercato, ma anche di particolare aggressività da parte dei suoi competitor.

Apotheker non se ne andrebbe in ogni caso a mani vuote.
Secondo Wall Street Journal, per i suoi 11 mesi di servizio gli spetta un compenso di 35 milioni di dollari.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome